Come tutti gli anni, abbiamo aspettato, il giudizio di parificazione del bilancio dello Stato da parte della Corte dei Conti, per dare il nostro parere politico sui risultati della lotta alla evasione ed elusione fiscale.
Innanzitutto un dato dovrebbe preoccupare la politica, già da noi messo evidenziato in tempi non sospetti ma purtroppo sottovalutato da osservatori distratti.
La struttura Agenzia delle Entrate denuncia sofferenze dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, dei professionisti del settore, dei contribuenti.
Abbiamo, attraverso una interrogazione al Ministro dell’Economia a firma dell’O/nle Pastorelli Deputato del Gruppo Socialista, chiesto le motivazioni circa la chiusura/ridimensionamento di importanti uffici periferici dell’Agenzia delle Entrate.
La chiusura interessa Distretti Industriali importanti, abbiamo citato quelli modenesi (Carpi, Mirandola, Sassuolo).
Siamo ancora convinti che la presenza dell’Agenzia e della G.d.F.,sul territorio è garanzia di attenzione e conoscenza, ma la risposta del Sig. Ministro non è ancora arrivata, ma sono arrivati i risultati, non certo soddisfacenti.
Aspettiamo anche l’annunciata riforma Madia, che ritarda, circa la ipotesi di accorpamento alla Presidenza del Consiglio delle competenze dell’Agenzia, fatto, da noi considerato politicamente importante per una necessaria svolta di chiarezza nelle competenze a garanzia dei contribuenti e dei lavoratori del comparto.
Per misurare l’efficacia e l’efficienza dei risultati della lotta alla evasione fiscale siamo abituati a guardare diversi parametri compreso l’incasso e la sua formazione.
Da accertamenti sostanziali , che sono quelli supportati da attività istruttoria interna ed esterna, si sono incassati circa 7,4 mld di euro e da controlli formali circa 356 mln di euro…..qualcosa in meno rispetto all’anno 2014.
Sono calati , dal punto di vista quantitativo, gli accertamenti sostanziali e se ,addirittura, andiamo a scindere gli accertamenti cosiddetti automatizzati (prodotti provenienti dal sistema centrale, a tavolino e senza attività istruttoria) il calo diventa importante.
Su una evasione stimata di circa 150 mld di euro il recupero di circa 7,4 mld , pari a circa il 5 % non è una performance da andare fieri.
La gente si chiede: ma l’anno scorso, il Ministro dell’Economia ha detto che ha incassato circa 14 mld di euro dalla lotta alla evasione.
Certamente l’incasso è quello ma la differenza di circa 6,5 mld è dovuta alla liquidazione delle dichiarazioni…..roba dichiarata dai contribuenti, forse con qualche irregolarità formale.
Qualche notizia buona non guasta…..spicca la drastica diminuzione degli accertamenti da studi di settore, ben il 33,6 % in meno.
Lo diciamo da anni, gli studi di settore non servono a niente e vanno cancellati dalla normativa fiscale.
Un ultima cosa che dovrebbe far riflettere la politica è la drastica diminuzione quanti/qualitativa della collaborazione tra Comuni ed Agenzia delle Entrate.
Fin quando il frutto della collaborazione era rappresentato dalla devoluzione al Comune dell’incasso della maggiore imposta accertata e dalla disponibilità alla collaborazione al buon risultato, le cose sono andate bene,ma quando la parte di competenza al Comune è stata ridotta al 55 % dell’incassato ed i meccanismi burocratici divaricati, il tutto si è inceppato.
Appare chiaro che la collaborazione va rilanciata, innanzitutto con l’incentivazione al 100 % dell’incassato , a cominciare dalla Legge di Stabilità 2017, eliminando innanzitutto gli impedimenti burocratici e perché no, ripensare ai Consigli Tributari, accantonati frettolosamente qualche anno fa.
(Segretaria Provinciale PSI Modena)