Sono arrivati in trattore anche da Modena per unirsi alle migliaia gli agricoltori di Coldiretti Emilia Romagna arrivati in piazza della Regione a Bologna. A scatenare la mobilitazione sono stati il peso della burocrazia inutile che affligge l’agricoltura regionale, con gravi ritardi nell’applicazione di norme di semplificazione, e i danni non più sostenibili causati alle aziende da animali selvatici ormai fuori controllo. L’obiettivo degli agricoltori chiamati a raccolta da Coldiretti è evitare norme che renderebbero impossibile la prevenzione e il risarcimento dei danni da animali selvatici, sollecitare l’applicazione di normative rimaste nel cassetto, che fanno perdere ogni anno centinaia di giorni di tempo agli imprenditori agricoli, e accelerare la revisione delle aree vulnerabili ai nitrati.
Più di 130mila euro di danni da animali selvatici sono stati riconosciuti solo nell’ultimo anno alle aziende agricole di Modena. “Purtroppo – sottolinea il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi – si tratta di dati ampiamente sottostimati. Nei fatti i danni della fauna selvatica hanno assunto ormai i contorni di una vera e propria devastazione che alle perdite economiche delle attività aggiunge seri rischi per l’incolumità delle persone. Tutti abbiamo ancora nella memoria gli effetti devastanti causati dalle gallerie e dai tunnel scavati dalla nutrie nell’argine del Secchia – continua Vincenzi – e che hanno provocato l’esondazione del fiume nel gennaio 2014 provocando lutti e mettendo a rischio persone, abitazioni e attività produttive.”
Le nutrie – ricorda Coldiretti Modena – sono animali completamente estranei al territorio dell’Emilia Romagna che hanno ormai colonizzato più dei due terzi del territorio regionale ma oltre alle nutrie nelle campagne modenesi imperversano cinghiali, cani inselvatichiti, storni, ghiandaie e piccioni.
A rischio – spiega Coldiretti Modena – sono anche gli allevamenti di pecore e capre colpiti da lupi e da cani rinselvatichiti e non mancano i danni indiretti per gli allevamenti bovini a causa di danni alle colture foraggere e ai cereali, e per i prodotti frutticoli, sottoposti tutti i giorni agli attacchi degli uccelli, e a molti prodotti orticoli danneggiati dalle nutrie. I campi di mais, grano e il foraggio sono danneggiati soprattutto da cinghiali, ormai fuori controllo. Branchi di questi animali scorrazzano indisturbati nei campi danneggiando i cereali e i prati-pascolo rendendo inutilizzabile il foraggio, alimento fondamentale per gli allevamenti che producono Parmigiano Reggiano per cui fondamentale è l’utilizzo di foraggere provenienti dal territorio regionale.
“Controllare la diffusione degli animali selvatici – ha detto il presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi – è un imperativo per la tutela dell’ambiente e del territorio perché mettono a rischio anche la biodiversità. Chiediamo perciò alla Regione efficaci politiche di controllo della diffusione di animali selvatici per la tutela delle imprese agricole e del territorio”.
Al pari dei danni da fauna, la burocrazia inutile si presenta come un vero flagello dell’agricoltura – continua la Coldiretti modenese. Ci vuole più di un anno per vedersi liquidare i danni da animali selvatici, più di tre mesi per ottenere la qualifica di Imprenditore agricolo e molti mesi per le pratiche edilizie in agricoltura. Sono solo alcuni degli esempi di burocrazia inutile che tolgono all’attività d’impresa 100 giorni di lavoro all’anno e che si traducono in una perdita di competitività nei confronti dei colleghi di altre regioni e dei concorrenti stranieri.
“E’ sconcertante vedere come nelle regioni limitrofe alla nostra in pochi minuti, entrando negli uffici dei Centri di Assistenza Agricola, si possa ottenere l’assegnazione del carburante agricolo mentre da noi deve passare almeno un mese – ha detto il presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi. La semplificazione della burocrazia inutile e norme per il territorio che mettano gli imprenditori agricoli in grado di competere sia con i loro colleghi di altre regioni, sia con quelli del resto d’Europa sono fondamentali per lo sviluppo delle nostre aziende” ha concluso Vincenzi.
Accelerare i processi di semplificazione dando attuazione al principio del “silenzio assenso” previsto dall’articolo 11 della Legge Regionale 19 del 2011, una norma che da cinque anni è rimasta disattesa per provvedimenti importanti come, tra gli altri, l’assegnazione del carburante agricolo, i risarcimenti danni animali selvatici, la qualifica di imprenditore agricolo professionale, l’iscrizione nell’elenco degli operatori agrituristici, l’autorizzazione unica ambientale per gli allevamenti, i permessi per costruire le strutture agricole; sbloccare l’assegnazione dei fondi del Piano regionale di Sviluppo Rurale per quanto riguarda i finanziamenti destinati alla lotta integrata; rivedere le zone vulnerabili ai nitrati dopo che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha scagionato definitivamente gli allevamenti, accertando finalmente la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee da parte anche di settori diversi dalle attività agricole, sono le richieste di Coldiretti.
Nella foto: il presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi, sul palco della manifestazione a Bologna