Maggio 2016 a Modena – forse a sorpresa per qualcuno – ha chiuso secondo le rilevazioni raccolte dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con una temperatura media di 18.7°C, in linea con il riferimento climatico del trentennio 1981-2010 o, a voler essere pignoli, di due decimi di grado superiore al valore medio che è 18.5°C.
“Questo però – fa notare l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombroso – è il risultato di due periodi contrapposti del mese, caratterizzato nella prima parte da temperature spesso sotto la media e una fase finale con valori a tratti anche ben al di sopra delle aspettative storico-climatiche. La temperatura media registrata, tuttavia, non è una novità per il mese di maggio. Infatti, basta risalire al 2013 per trovarne uno più fresco e, comunque, negli ultimi anni il quinto mese dell’anno è risultato spesso altalenante fra fresco tardivo e caldo precoce”.
Nelle stazioni extraurbane dell’Osservatorio Geofisico del DIEF di Unimore si sono riscontrate, invece, medie di 17.7°C al Campus DIEF e 17.8°C al Campus universitario S. Lazzaro di Reggio Emilia.
Così – pure – per gli esperti non è una novità che nel corso del mese passato, e fino ad oggi, non si siano stati raggiunti i fatidici 30°C di temperatura massima: il giorno più caldo di maggio, il 28, il termometro collocato nella stazione storica dell’Osservatorio Geofisico in Piazza Roma a Modena è arrivato a toccare 28.3°C, mentre al Campus DIEF è risalito nello stesso giorno fino a 29.3°C. Al Campus S. Lazzaro di Reggio Emilia la soglia dei 30°C è stata sfiorata, ma non toccata, il giorno 27 con una massima di 29.9°C.
“Il caldo a maggio fino al 2000 – afferma Luca Lombroso – era l’eccezione e non la norma. La notizia era quando già in questo mese, che ricordiamo è primaverile e non estivo, si raggiungevano i 30°C. Poi, dal 2000 molti anni abbiamo assistito ad ondate di caldo precoce talora anche intense, come nel 2009, o durature, come nel 2003”.
Per opposto, la giornata più fredda ha visto la colonnina di mercurio scendere a 11.3°C in centro a Modena il giorno 1 e 2 maggio, mentre al Campus DIEF, nella periferia modenese, la giornata più fredda è stata il giorno 18 con 8.1°C e a al Campus universitario di Regio Emilia il giorno 6 con 8.2°C.
Temperature certamente fresche, anche se non certo inusuali per il mese: basti pensare che nel 2012 si scese a soli 9.0°C in centro città a Modena e a 5.6°C al Campus DIEF. Niente di insolito anche per Reggio Emilia, la cui stazione è attiva solo da fine 2013, poiché già nel 2014 la strumentazione dell’Osservatorio Geofisico di Unimore archiviò una mattina con appena 7°C.
Quanto alle piogge del mese di maggio, quelle raccolte dalla stazione collocata sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena sono state frequenti (71.2 mm) e superiori alla media del periodo che per il trentennio 1981-2010 ne vorrebbe caduti 56.9 mm. Nulla di straordinario comunque, poiché nel 2008 andò ben peggio con 141.8 mm e così pure nel 2010 con 109.0 mm. Al Campus DIEF le precipitazioni sono state simili (71.3 mm), mentre a Reggio Emilia sono state più abbondanti (105.2 mm) a causa di alcuni forti temporali.
E’ piovuto spesso, praticamente un giorno su 2, con 14 giorni bagnati in centro a Modena e al Campus DIEF e 15 a Reggio Emilia. “Ma nel 2010 con 15 giorni piovosi e soprattutto nel 2013 – ci ricorda il meteorologo Luca Lombroso – con 18 andò peggio. Del resto maggio è un mese statisticamente e frequentemente piovoso, come dimostrato dalle statistiche che indicano in 10 i giorni normalmente bagnati”.
Nel complesso, tuttavia, la primavera meteorologica 2016 (marzo-maggio) è stata mite con una media termica di 15.2°C nella stazione storica dell’Osservatorio Geofisico di Modena, risultando così la decima più calda di sempre, ovvero dal 1830 quando a Modena si cominciarono a raccogliere le rilevazioni meteoclimatiche. Le precipitazioni nel trimestre sono state invece di 201.3 mm, poco sopra ai 172.1 climatologici. A Reggio Emilia la media delle temperature primaverili è stata di 14.1°C con 178.3 mm di piogge complessive.
Previsioni. E l’estate piena si fa ancora desiderare! Resta latitante per il momento il tradizionale anticiclone delle Azzorre e ancora non si vede all’orizzonte l’arrivo di quello africano.
Oggi, giovedì 9 giugno in particolare l’anticiclone atlantico sta migrando addirittura verso la Groenlandia e la discesa di aria fredda pur non irrompendo in pieno ha formato una depressione sul centro Italia, foriera di piogge e temporali anche diffusi nel corso della giornata. Da domani venerdì 10 giugno si tornerà al tempo sereno-variabile a cui ormai siamo abituati da giorni, con mattinate prevalentemente serene e pomeriggi in cui si formano nubi che, sia pure in modo isolato, originano poi brevi acquazzoni in rapido dissolvimento a sera. “Inutile – avverte Luca Lombroso – in queste condizioni cercare o pretendere ulteriori dettagli. In compenso le temperature, dopo la diminuzione odierna, torneranno a valori ideali, non freddo e nemmeno troppo caldo, con massime fra 25 e 27°C che poi, almeno fino a pochi anni fa erano quelle normali di giugno. Difficile prevedere l’andamento dell’intera estate, certo, è da segnalare, a più ampia scala, che si osserva una vistosa anomalia nell’estensione dei ghiacci artici marini, che si trovano ai loro minimi storici. Questo fattore, per motivi complessi, probabilmente non è estraneo alle bizzarrie meteoclimatiche degli ultimi tempi”.