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Il sindaco di Fiorano su incontro del 2 Giugno e le accuse del capogruppo M5S, Amici

CostituzioneFioranoIl sindaco Francesco Tosi, in riferimento all’incontro organizzato dall’Amministrazione Comunale in occasione della Festa della Repubblica, in risposta a dichiarazioni del capogruppo del Movimento 5 Stelle Giuseppe Amici:

“Alcuni mesi fa dissi che non avrei più replicato sulla stampa al capogruppo del Movimento 5 stelle Giuseppe Amici e che mi sarei rapportato con Lui solo nei luoghi istituzionali. Così ho fatto per mesi, anteponendo gli impegni amministrativi alla polemica politica. Rompo tuttavia brevemente e per un momento questo silenzio in quanto c’è un limite allo scontro politico, pretestuoso e infondato, c’è un limite alla volgarità e all’offesa: ritengo che tale limite sia stato ampiamente superato da Giuseppe Amici, nei suoi commenti all’incontro organizzato sulla Costituzione, in occasione del 2 Giugno. Probabilmente si è qui raggiunto il livello di una responsabilità penale, certamente quello del totale fraintendimento, dovuto o ad assenza di onestà intellettuale oppure a profonda ignoranza politica. Non posso qui descrivere lo svolgimento di quella mattina del 2 giugno, in memoria dei settant’anni della nascita della Repubblica; si è svolto con un intervento e la lettura di uno scritto che un sedicenne fioranese aveva inviato  all’amministrazione comunale incentrata sul dovere del voto. E’ quindi seguito un mio intervento sui principi fondamentali della Costituzione (che non sono oggetto del referendum di ottobre) e la mattinata si è conclusa sul tema della Resistenza.

A tutti i partecipanti, fra i quali lo stesso Giuseppe Amici, che quindi sa cosa è stato detto e conosce i materiali distribuiti, è stata consegnata la copia della Costituzione Italiana attuale e, a parte, il documento della Camera dei Deputati che a sinistra riporta il testo vigente e a destra il testo come risulterebbe variato in caso di conferma da parte degli elettori italiani. Mi accusa di aver fatto propaganda occulta per la modifica della Costituzione, di aver fatto “una bella porcata”, di essermi ben guardato dal dire parole di condanna nei confronti di chi “ha tentato di corromperti con promesse o denaro”. Si tratta di offese paradossali: possiamo chiamare tutti gli altri che hanno partecipato e chiedere loro se hanno sentito anche solo una parola da parte mia e degli amministratori presenti che sia risuonata contro i principi della Costituzione e a favore o contro le nuove proposte costituzionali. Ma perché Giuseppe Amici non si è espresso in quella sede, alla presenza degli altri testimoni? E’ molto triste dover prendere atto della impossibilità di dialogo e di confronto civile, è molto triste constatare che in occasioni in cui il discorso dovrebbe diventare alto e superiore alle parti politiche ci si abbassa alle offese gratuite; il 2 giugno ci ricorda che in quel modo la Costituzione non sarebbe neppure nata.

 

















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