Il ruolo delle donne nella costruzione di quella che è la comunità carpigiana di oggi è ben noto e ricosciuto. L’occasione per ribadirlo è proprio l’anno in corso, a settant’anni esatti dal primo voto a cui le donne poterono partecipare, quello per il referendum Monarchia-Repubblica e quello amministrativo per la definizione dei primi Consigli comunali post bellici.
Madri della res publica è il titolo dell’incontro che Comune di Carpi, Centro Documentazione Donna di Modena, Istituto Storico di Modena, UDI e CIF hanno organizzato per mercoledì primo giugno alle ore 18 nella Sala delle Vedute di Palazzo dei Pio, e che intende trattare proprio di questo tema. Dopo l’introduzione di Stefania Gasparini, Assessora comunale alla Scuola e alle Pari Opportunità e i saluti di Odette De Caroli, UDI Carpi, e di Gabriella Contini, CIF Carpi, sono previsti gli interventi Oltre la soglia: il cammino delle carpigiane dalla sfera privata alla sfera pubblica di Caterina Liotti, del Centro Documentazione Donna di Modena, e Da elettrice a protagonista: l’associazionismo femminile a Carpi di Metella Montanari, dell’Istituto storico di Modena. Le conclusioni saranno affidate a Davide Dalle Ave, Presidente del Consiglio comunale. Sono previste nel corso della serata anche alcune letture di Claudia Bulgarelli.
Madri della res publica è un progetto elaborato dall’assessorato alle Pari opportunità in collaborazione con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e con il Centro documentazione donna: sono circa 40 nella nostra regione i centri che renderanno omaggio alle donne che per prime, entrando nelle aule consiliari, hanno svolto un ruolo particolarmente significativo per lo sviluppo appunto della Res publica. Anche l’assessorato alle Pari Opportunità dell’Unione delle Terre d’Argine ha aderito a questo progetto, che comprende pure una mostra fotografica ‘diffusa’ con l’esposizione all’aperto di gigantografie in bianco e nero sulle facciate delle sedi istituzionali delle amministrazioni aderenti: questo con l’intento di favorire la trasmissione della dimensione simbolica del pensiero e dell’agire politico di queste donne, caratterizzatesi per il coraggio e la determinazione nel migliorare la vita della loro comunità, la res publica.