Il 2015 è stato il primo anno in cui si sono applicati gli indirizzi del “Decreto Morosità incolpevole”, nato nel 2014 con una importante dotazione finanziaria nazionale derivante dal “Piano Casa” del Governo, per dare un aiuto concreto a chi è stato colpito da un provvedimento di sfratto per morosità a causa della crisi economica (licenziamento, riduzione consistente del reddito ecc.).
Le risorse derivanti dal Decreto sono state indirizzate, tramite la Regione Emilia-Romagna, al Protocollo Sfratti, promosso da Comune di Bologna, Prefettura, Tribunale e altri soggetti (adeguato a fine 2014 proprio per intercettare le risorse nazionali).
Il Comune di Bologna, per l’annualità 2015, ha ricevuto 785.811 euro da dedicare a queste finalità.
Le risorse sono state rese operative da aprile 2015. Il bilancio che se ne può trarre, a un anno di distanza, è molto positivo, confermando da un lato l’utilità del “Protocollo Sfratti” e dall’altro il permanere in città di una condizione molto problematica legata agli sfratti.
Il Comune di Bologna, in quest’arco temporale (aprile 2015-aprile 2016) ha concesso aiuti a fondo perduto a 107 famiglie, le cui condizioni rientravano tra quelle stabilite dal “protocollo sfratti”, per complessivi 529 mila euro che corrispondo a circa il 70% delle risorse nazionali disponibili attribuite al Comune per l’annualità 2015.
In questi mesi il Governo sta definendo gli ultimi ritocchi al provvedimento che rifinanzierà le risorse del Decreto Morosità incolpevole per l’annualità 2016, con entità simili a quelle dello scorso anno. Provvedimento che dovrebbe essere pubblicato nelle prossime settimane.