Si preannuncia alta l’adesione modenese allo sciopero regionale degli addetti del pubblico impiego, sanità privata e privato sociale, del prossimo 24 maggio proclamato dai sindacati Fp/Cgil Cisl Fp/Cgil Fp/Cisl Uil/Fpl Uil/Pa per il rinnovo del contratto, lo sblocco delle assunzioni, investimenti in formazione e lotta agli sprechi.
Il 24 maggio molti servizi potrebbero non funzionare, ad esempio non saranno garantite tutte le prestazioni ambulatoriali o ospedaliere non essenziali per legge, saranno chiusi molti asili nido e scuole materne comunali e in gestione a coop sociali, saranno chiusi anche molti centri diurni per anziani e disabili, chiusi anche molti uffici pubblici dai Comuni all’Inps, dalla Provincia all’Agenzia delle Entrate, ecc…
In occasione dello sciopero regionale è prevista una manifestazione a Bologna con corteo alle 9.30 da via Stalingrado che si concluderà davanti alla sede della Regione Emilia Romagna, in concomitanza con lo svolgimento del Consiglio regionale. Il comizio conclusivo è affidato al segretario generale nazionale Cisl Fp Giovanni Faverin.
Da Modena sono previsti un migliaio di lavoratori alla manifestazione regionale che partiranno in pullman, treno e mezzi propri. Per info e prenotazioni posti pullman, contattare le sedi e i funzionari sindacali.
“I dipendenti pubblici sono stanchi, arrabbiati e vogliono dare un segnale forte al Governo che da 7 anni ormai non rinnova i contratti di settore e con il blocco quasi totale del turn-over sembra disinteressarsi del futuro dei servizi pubblici da garantire alle comunità” affermano Marco Bonaccini Fp/Cgil, Davide Battini Cisl/Fp e Giuseppe Belloni Uil/Fpl.
Anche i dipendenti del privato sociale e della sanità privata hanno i contratti scaduti (alcuni bloccati dal 2007!!) – continuano i sindacalisti – ciò ha prodotto un aumento della precarietà lavorativa, calo dei salari e riduzione dei diritti con conseguenti ricadute sulla qualità del lavoro pubblico in tutte le sue forme di gestione diretta e indiretta, in ambiti quali i servizi alla persona, la sicurezza, i servizi educatici, per citarne alcuni”.
“Dagli amministratori regionali ci aspettiamo sostegno alle ragioni dello sciopero – affermano Bonaccini, Battini e Belloni – e svolgere un ruolo attivo nello sbloccare il contratto, ristabilendo condizioni di dignità professionale ed economica per il pubblico impiego e i settori collegati che raccolgono in Italia quasi 5 milioni di persone, a Modena circa 35.000 addetti”.
Se è vero che il Governo è responsabile della situazione, gli amministratori locali non possono non riconoscere come loro problema il peggioramento delle condizioni di lavoro dei propri collaboratori. Manifestare davanti alla Regione ha il significato di impegnare il presidente Stefano Bonaccini – che è anche presidente della Conferenza delle Regioni – a svolgere un ruolo attivo nei confronti del Governo.
Da settimane Fp/Cgil Fp/Cisl Uil/Fpl Uil/Pa sono impegnati a sensibilizzare gli amministratori pubblici modenesi nel sostenere le ragioni della mobilitazione, chiedendo anche la firma di una simbolica cartolina indirizzata al Presidente del Consiglio e al Ministro della Funzione Pubblica, Madia. Hanno firmato tutti i sindaci (o loro delegati) a partire dai Comuni principali (in foto il sindaco di Modena Muzzarelli e il sindaco di Carpi Bellelli) e il direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo Zanaroli, mentre non hanno firmato l’appello i direttori delle due aziende sanitarie di Modena Policlinico e Ausl.
Per sindacati e lavoratori è inaccettabile quanto emerso dalle recenti indiscrezioni di stampa che il ministro Madia starebbe lavorando a un’ipotesi di rinnovo contrattuale solo per i lavoratori a più basso reddito, data la scarsità di risorse stanziate nella legge di Stabilità. E’ pleonastico ricordare che il contratto è di tutti.