“Con le sue diverse esperienze imprenditoriali sviluppate in tutti i principali settori produttivi, la cooperazione si conferma ancora una volta come un soggetto di primo piano all’interno del panorama economico generale dell’Emilia Romagna, considerata non a caso una delle culle italiane delle cooperative”. Con queste parole l’Alleanza regionale delle Cooperative Italiane commenta i dati contenuti nel Rapporto sulla cooperazione in Emilia Romagna presentato oggi presso la sede della Regione: in totale le imprese cooperative operanti in questo territorio sono 5.151, con 264.831 addetti (pari al 14,7% dell’intera forza lavoro regionale), per il 54% composti da donne, e un valore della produzione di 37 miliardi di euro (corrispondente al 16,5% del valore della produzione totale dell’Emilia Romagna). Il 61% delle imprese cooperative regionali, poi, aderisce all’Alleanza, che rappresenta quasi l’85% dei lavoratori cooperativi e circa il 96% del fatturato della cooperazione emiliano-romagnola.
“Questi dati – dichiara il presidente regionale dell’Alleanza delle Cooperative, Francesco Milza – ci consegnano la fotografia di una regione in cui il modello imprenditoriale cooperativo si è diffuso progressivamente fin dal dopoguerra e ha raggiunto oggi uno sviluppo decisamente importante grazie a numerosi fattori strategici. Un grande patrimonio di valori condivisi, di saperi produttivi ed imprenditoriali, di modelli di relazione che rappresentano una vera e propria ricchezza collettiva”. “Si tratta di risorse fondamentali per lo sviluppo economico e sociale, in particolare nei momenti di crisi come quello che sta interessando l’Italia – prosegue Milza – in quanto consentono l’avvio di nuovi processi capaci di migliorare la qualità della vita delle comunità mettendo sempre al centro le persone”. “Il Rapporto – prosegue Milza – dimostra che l’Emilia Romagna riveste un ruolo sempre più di leader nel sistema cooperativo italiano, e non solo, e grazie anche alla fattiva collaborazione della Regione potrà rappresentare ancora di più in futuro un importante motore di sviluppo”.
“In questa difficile congiuntura – affermano Giovanni Monti e Massimo Mota, co-presidenti dell’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia Romagna – la cooperazione ha confermato la sua efficienza e modernità come strumento in grado di coinvolgere le persone e dare risposte in una logica inclusiva. Negli anni della crisi, ha visto aumentare l’occupazione, mentre le altre realtà imprenditoriali perdevano posti di lavoro”. Dalla ricerca emerge che nel 2015 la cooperazione emiliano-romagnola ha creato oltre 9.500 nuovi posti di lavoro e risulta inoltre che le cooperative sono le imprese più resilienti. Inoltre, l’incidenza della tassazione sul risultato per le cooperative è del 36% mentre per le altre imprese si attesta al 33% e il costo del lavoro per addetto si colloca sostanzialmente sugli stessi livelli per le due tipologie imprenditoriali.
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