All’anagrafe disoccupati ma di fatto “impresari” specializzati nel settore degli stupefacenti, come accertato in maniera inconfutabile dai carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza. I militari, infatti, nell’ambito di un indagine antidroga hanno arrestato 2 fratelli scoprendo che la loro abitazione era adibita ad una vera e propria base dello spaccio. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, nella tarda serata di ieri, hanno arrestato i fratelli B.M., 24 anni e Y.M., 27enne, entrambi abitanti in paesae ristretti, al termine delle formalità di rito, a disposizione della Procura reggiana. A loro i Carabinieri hanno sequestrato una quindicina di grammi di cocaina, sostanza da taglio e confezionamento, un bilancino di precisione, 5 telefoni cellulari e soprattutto 10.000 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio.
I Carabinieri li hanno tenuti d’occhio per diverse settimane, osservando tutti i movimenti che si verificavano nella loro abitazione. Una viavai sospetto quello registrato di militari che, forti del decreto di perquisizione richiesto e ottenuto dalla Procura reggiana concorde con gli esiti investigativi, ieri sono entrati in azione dando corso alla perquisizione domiciliare che si concludeva positivamente. Nella dispensa della cucina saltavano fuori 15 grammi di cocaina e sostanza da taglio mentre in un mobile della camera da letto veniva rinvenuto un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Ma le sorprese non terminavano: in disponibilità dei due fratelli i Carabinieri rinvenivano la chiave di una cantina in loro disponibilità seppur non coincidente con la loro casa dove i Carabinieri, dietro ad un monile, trovavano 10.000 euro in contanti costituiti da 200 banconote da 50 euro l’una avvolte con del nastro adesivo da pacchi di colore marrone. L’ingente somma di danaro, ritenuta provento dello spaccio dato lo stato di nullatenenza dei due fratelli, veniva sequestrata unitamente allo stupefacente, al materiale per la pesatura ed il confezionamento ed ai 5 cellulari. I due “impresari della droga” finivano quindi in manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Questa mattina comparirà davanti al tribunale per rispondere delle accuse a loro contestate.