Ammontano a 49 mila 800 euro le risorse che il Comune di Modena stanzierà complessivamente nel 2016 per garantire il funzionamento dei gruppi consiliari (25 mila euro in meno rispetto al 2015).
I fondi possono essere utilizzati esclusivamente per le spese ammissibili, definite dall’apposito regolamento, che comprendono i costi sostenuti per iniziative pubbliche, aggiornamento e studio, cancelleria e acquisto di beni e servizi, comunicazione istituzionale del gruppo e compensi per collaborazioni esterni (quest’ultima tipologia è stata introdotta dal Consiglio lo scorso dicembre).
La delibera che assegna le risorse, illustrata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di oggi giovedì 31 marzo. Nell’ambito della manovra di Bilancio, lo stanziamento previsto per i gruppi consiliari per l’intero 2016 è stato ridotto di 25 mila euro rispetto allo scorso anno in seguito all’approvazione da parte del Consiglio di un emendamento proposto dal Movimento 5 stelle (con l’obiettivo di incrementare le risorse destinate alla qualità dell’aria e alla riduzione dell’inquinamento) e confermando così la diminuzione costante iniziata già nel 2014.
La cifra complessiva viene divisa assegnando a ciascun gruppo una quota fissa di 3.112,50 euro (per un totale di 24.900 euro) e una quota per ciascun consigliere pari a 778,13 euro, calcolata suddividendo in 32 la somma rimanente di 24.900 euro.
Il gruppo del Partito democratico avrà quindi a disposizione 17.118 euro; il Movimento 5 stelle 7.003 euro; Forza Italia 5.446 euro; Per me Modena di 4.668 euro; i gruppi Cambia Modena, Idea-Popolari liberali, Sel e Fas-Sinistra italiana usufruiranno di 3.890 euro ciascuno (la quota assegnata a Fas sarà ridotta a 2.990 euro poiché il gruppo ha ricevuto in gennaio un’anticipazione delle risorse pari a 900 euro).
Il regolamento che disciplina l’utilizzo delle risorse dei fondi, allegato alla delibera, in linea con gli anni scorsi prevede tra le spese ammissibili quelle per iniziative pubbliche politico-istituzionali organizzate dal gruppo consiliare sul territorio comunale, spese per l’affitto di sale per riunioni e incontri, per studio e documentazione relative al mandato. Ammesse anche le spese per la partecipazione a iniziative organizzate da terzi, e quelle per il normale funzionamento del gruppo come acquisti di cancelleria, produzione di stampati, corrispondenza, telefoni e per l’acquisto di beni, servizi e attrezzature. Sono inoltre previste le spese per le prestazioni di lavoro erogate da terzi. Per ciascuna iniziativa, i consiglieri dovranno tenere adeguata documentazione da allegare al rendiconto insieme a una scheda di presentazione della stessa. Scontrini e ricevute di ristoranti dovranno avere allegata un’apposita dichiarazione che ne attesti il collegamento con lo svolgimento di precise attività politiche riconducibili al ruolo istituzionale del gruppo, mentre i beni durevoli acquistati dovranno essere registrati e, al termine del mandato, passeranno direttamente al patrimonio comunale, salvo riscatto al valore di mercato del bene.
Non sono, invece, in ogni caso ammesse al rimborso spese di carattere personale, a favore di familiari o società in cui essi siano titolari o soci, erogazioni di denaro per beneficenza o sottoscrizioni, acquisti di beni per concorsi a premi o simili. Inoltre, i fondi non potranno essere utilizzati per finanziare direttamente o indirettamente il funzionamento degli organi di partito o movimento politico.
Per consentire la tracciabilità dei pagamenti, ciascun gruppo dovrà attivare un conto corrente dedicato dove verranno trasferite le risorse e, a eccezione delle spese urgenti e di modesto importo, per tutte le spese eccedenti i 500 euro si dovrà utilizzare come modalità di pagamento il bonifico bancario o postale, o altri strumenti idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni. Le erogazioni sono comunque subordinate alla presentazione del rendiconto delle spese sostenute nell’anno precedente dal gruppo consiliare, a cura del capogruppo.