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Raid in azienda a caccia dell’oro rosso, presi ed arrestati dai Carabinieri a Novellara

cavi-rameSi sono introdotti fraudolentemente nelle pertinenze di uno stabilimento industriale dismesso per fare razzia di rame. Per trafugare il prezioso “oro rosso” hanno puntato dritti all’impianto elettrico sfilando i cavi dai quadri elettrici che poi hanno trascinato all’esterno con l’intento di asportarli. Nel bel mezzo della loro attività delittuosa, i due ladruncoli, sono stati notati da un cittadino che ha allertato i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Guastalla che, subito intervenuti, gli hanno sorpresi durante il colpo. I due hanno cercato di darsi alla fuga: uno è stato raggiunto e fermato dai carabinieri il complice è riuscito a dileguarsi ma riconosciuto dai carabinieri è stato successivamente rintracciato e arrestato alla pari del complice.

Con l’accusa di concorso in tentato furto aggravato i Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Guastala hanno arrestato un 34enne e un 36enne entrambi di Novellara, ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. L’intervento dei militari ha consentito il recupero di circa 2 quintali di rame costituito dai cavi elettrici che dopo essere stati sfilati dai quadri elettrici dell’azienda ed arrotolati erano stati stoccati all’esterno in prossimità di un varco alla rete di recinzione che i due avevano procurato in prossimità del mezzo in loro uso dove gli avrebbero caricati.

E’ accaduto ieri pomeriggio intorno alle ore 16,30 quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Guastalla, su input dell’operatore in servizio al 112 allertato da un cittadino, intervenivano in strada Reatino del comune di Novellara dove era stato segnalato un furto presso un’azienda. Giunti sul posto i militari notavano 2 giovani che stavano portando all’esterno del capannanone rotoli di cavi elettrici che, come appurato successivamente, avevano sfilato dai quadri elettrici posti all’interno del capannone. Alla vista dei Carabinieri i due si davano alla fuga: uno veniva subito preso mentre l’altro riconosciuto dai militari veniva rintracciato poco dopo. Il sopralluogo nelle pertinenze del dismesso plesso industriale consentiva di rinvenire una tenaglia in corrispondenza di un quadro elettrico ubicato all’interno del capannone e circa 2 quintali di cavi di rame arrotolati e posati  in prossimità del varco che avevano preventivamente creato nella rete di recinzione. Poco lontano l‘autovettura in uso ai due ladruncoli all’interno della quale i Carabinieri rinvenivano e sequestravano alcuni attrezzi da scasso.  Alla luce di quanto accertato i 2 venivano arrestati con l’accusa di concorso in tentato furto aggravato. Due arresti che potrebbero presto portare ad un’importante svolta nelle indagini che da tempo i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia stanno conducendo per risalire all’intera filiera di un fenomeno, quale quello dei furti di rame, che anche nel reggiano sta assumendo dimensioni rilevanti grazie al fiorente mercato che vede i predoni dell’oro rosso rivendere a compiacenti ricettatori, solitamente rottamai, il rame che viene acquistato a prezzi stracciati per poi riciclarlo e immetterlo sul mercato “regolare” con guadagni di circa 8 euro al chilo.

















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