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Erasmus+, in Emilia-Romagna cresce la mobilità degli studenti

Flaminio-GalliErasmus+ inaugura una nuova stagione per i programmi dell’Unione Europea rivolti all’istruzione, alla formazione e ai percorsi di apprendimento non formali. I numeri raggiunti in ambito universitario nel primo anno di attivazione, il 2014-2015, confermano le aspettative di crescita della partecipazione con 30.875 studenti in mobilità all’estero (+17%), di cui 24.475 per studio (+11,8%) e 6.400 per un tirocinio in azienda (ben 44% in più rispetto all’anno precedente).

Il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli, dichiara: «Il programma Erasmus+ continua ad aprire le frontiere e a sostenere lo scambio di conoscenze in Europa e nel Mondo. In questo modo, si rafforza la comune identità europea, si arricchisce la formazione dei singoli studenti che poi, è dimostrato, hanno maggiori prospettive occupazionali. In questo contesto si inseriscono i 14 Istituti di Istruzione Superiore dell’Emilia Romagna che contano ben 3490 studenti in mobilità, oltre l’11% della partecipazione su scala nazionale».

Tutti gli Atenei della Regione presentano un incremento delle borse Erasmus finanziate: Università Alma Mater di Bologna, 2.142 studenti in uscita (1.804 per studio e 338 per tirocinio); Università degli Studi di Modena e Reggio-Emilia, 517 studenti (427 per studio e 90 per tirocinio); Università degli Studi di Parma, 409 mobilità (321 per studio e 88 per tirocinio); Università degli Studi di Ferrara, 295 studenti (221 in atenei e 74 in azienda), che ha dalla sua anche la titolarità di un Consorzio Erasmus finanziando ulteriori 62 stage all’estero.

Spicca il volume della mobilità dell’Alma Mater, prima in Italia e seconda in Europa, dove compete con 4.000 atenei. Molto presente nei Consorzi Interuniversitari che offrono Joint Master Degree, ha attivato anche 148 mobilità Erasmus in entrata e in uscita con i paesi extra europei. Così la Prorettrice alle Relazioni Internazionali, Alessandra Scagliarini: «L’Università di Bologna ha visto incrementare in modo consistente le mobilità per tirocinio, che vengono finanziate anche con fondi ministeriali e delle scuole, oltre che con quelli del programma Erasmus+. L’esperienza di tirocinio all’estero si affianca alla tradizionale mobilità per studio; entrambe le tipologie di mobilità hanno effetti positivi sulle possibilità di occupazione dei laureati. Infatti, uno studio sull’impatto di Erasmus mostra che i laureati con esperienza internazionale se la cavano meglio degli altri nel mercato del lavoro: l’incidenza della disoccupazione di lunga durata per questo gruppo è dimezzata rispetto a chi non ha studiato né si è formato all’estero e, a cinque anni dalla laurea, il loro tasso di disoccupazione è più basso».

Non solo Atenei ma anche l’Accademia di Belle Arti di Bologna ha raggiunto risultati eccellenti: con 65 studenti in mobilità è prima per l’Alta Formazione Artistica e Musicale e 66ᵃ nel ranking nazionale.

Sul fronte dell’accoglienza la regione è un polo di attrazione per migliaia di giovani europei: 2.420 solo nel 2014-2015, con Bologna che ne ha accolti 1.655, risultato che le vale il 4° posto a livello europeo per numero di studenti ospitati.

 

Chi è lo studente Erasmus dell’Emilia-Romagna

Lo studente che parte in Erasmus dagli istituti di istruzione superiore dell’Emilia Romagna ha in media 23 anni e mezzo e in prevalenza è donna (63 casi su 100). Spagna, Francia, Germania, Regno Unito sono i paesi con i quali si effettuano più scambi sia in entrata che in uscita. La durata media del soggiorno è di 6 mesi, che scendono a 3 per un tirocinio.

 

















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