Con riferimento allo sciopero del trasporto pubblico indetto per domani, martedì 8 marzo, dalle ore 16 alle ore 20 nel bacino provinciale modenese da parte delle Organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa-Cisal e Ugl FNA, la direzione aziendale di Seta pur rispettando tale decisione ritiene che essa sia ingiustificata sia nel metodo che nel merito. Tale scelta produrrà inevitabili disagi per gli utenti, ed appare più come la rituale riproposizione di liturgie sindacali – ormai non più adatte ai tempi – piuttosto che la legittima rivendicazione di migliori condizioni di lavoro per i dipendenti dell’azienda.
Sul piano del metodo, Seta ritiene ingiustificato lo sciopero dal momento che la discussione sui turni di lavoro del personale viaggiante nel bacino modenese si è sempre svolta con ampia disponibilità di confronto da parte dell’azienda, che a più riprese ha accettato di rivedere la turnazione prevista al fine di risolvere i pochi casi problematici segnalati dalle suddette Organizzazioni sindacali. Appare poi davvero fuori luogo accusare Seta di mancanza di disponibilità al dialogo se si considera che nell’anno 2015 sono stati fruiti, a livello aziendale, permessi sindacali per complessivi 2.085 giorni.
Venendo al merito, si ricorda che la turnazione in essere nel bacino modenese – per esplicito riconoscimento da parte delle stesse Organizzazioni sindacali – rispetta le normative contrattuali, al punto che più dell’85 % dei turni sono compresi nella tipologia del cosiddetto ‘nastro corto’. Per maggior chiarezza, si precisa che per il servizio urbano di Modena tale tipologia prevede un impegno orario massimo giornaliero di 8 ore continuative, con un massimo di 6,30 ore effettivamente in guida.
Il turno da “13 ore e 30 di nastro orario” citato ad esempio dalle Organizzazioni sindacali, dunque, rappresenta solo un caso-limite dovuto alla specificità di poche linee extraurbane, ed è ben lontano dal fotografare il reale assetto dell’organizzazione generale del lavoro all’interno di Seta. A conferma del fatto che la salute e l’integrità psico-fisica del personale viaggiante ha per Seta importanza prioritaria vi è poi la constatazione che, sempre nel 2015, ogni autista addetto a tali turni ha potuto usufruire mediamente di complessivi 75 giorni di riposo compensativo (5 giorni in più rispetto a quanto previsto dalle norme contrattuali).
La nuova turnazione oraria in vigore nel bacino provinciale modenese è quindi non solo conforme alle norme contrattuali in essere, ma anche coerente con quanto previsto dal nuovo Contratto nazionale di categoria (siglato a dicembre 2015), che vede nell’aumento di produttività un elemento fondamentale per l’efficienza generale del servizio di trasporto pubblico e per la buona tenuta dei bilanci delle aziende. Solo grazie al recupero di efficienza e produttività Seta potrà far fronte ai maggiori oneri derivanti proprio dall’applicazione del nuovo Contratto nazionale, nonché presentarsi con tutte le carte in regola alle prossime gare per l’affidamento del servizio.