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Odori bitume: il percorso intrapreso dai Comuni di San Cesario e Spilamberto per il contenimento dei disagi

bitumeNegli ultimi tempi si sono manifestate lamentele, da parte dei cittadini, per l’odore di bitume presente in diverse ore del giorno (soprattutto al mattino) in particolare nel territorio di San Cesario. La vicinanza alla zona dell’azienda Frantoio Fondovalle, produttrice di bitume per asfalti, ha portato le Amministrazioni a coinvolgere la proprietà in un tavolo di confronto volto ad individuare eventuali fonti odorigene e a valutare la situazione nel suo complesso.

La proprietà si è da subito dimostrata collaborativa e propositiva manifestando alle Amministrazioni di San Cesario e Spilamberto l’intenzione di procedere, al proprio interno, ad un percorso di verifica in merito alle problematiche odorigene percepite dai cittadini.

Questo percorso verrà seguito dal Dott. Enrico Davoli. Davoli ha partecipato al gruppo di lavoro della Regione Lombardia che ha steso le linee guida sugli impianti di compostaggio, occupandosi delle problematiche degli odori, è un ricercatore presso l’Istituto di ricerca farmacologica Aldo Negri di Milano e si occupa di problematiche ambientali e di spettrometria di massa.

Lo studio farà riferimento alle linee guida della Regione Lombardia per le attività ad emissioni odorigene, in assenza di un analogo documento per la Regione Emilia Romagna.

Il 22 febbraio si è riunito un primo tavolo tecnico a cui hanno preso parte il Comune di Spilamberto, il Comune di San Cesario, ARPAE, AUSL e il Frantoio Fondovalle. Il tavolo ha come obiettivo quello di accompagnare la proprietà durante il percorso di studio intrapreso. Il percorso avrà una durata di circa 3-4 mesi. In questo periodo verranno intraprese le seguenti azioni: campionamento alle emissioni convogliate e diffuse, presso l’impianto, dei punti ritenuti significativi per le emissioni; analisi dei campioni raccolti per la determinazione della concentrazione di odore e la caratterizzazione chimica; sviluppo di un modello matematico per la diffusione di odori. I risultati attesi sono: stime quantitative dell’entità delle emissioni odorigene e delle ricadute nel territorio circostante; caratterizzazione chimica delle emissioni sia per le sostanze organiche volatili che per gli odoranti; realizzazione di mappe georeferenziate con le ricadute per odori e per sostanze emesse di eventuale importanza tossicologica; stima delle emissioni e delle ricadute presso i recettori, i siti abitativi, ritenuti importanti per vicinanza o per destinazione di uso; valutazione dell’utilizzo di odoranti e definizione di possibili sostanze idonee per l’abbattimento o la riduzione nelle emissioni; stima della eventuale tossicità delle emissioni e della possibile tossicità incrementale, potenzialmente causata dall’impianto, presso i recettori. Al termine dello studio si avranno quindi elementi sufficienti per delineare le azioni da porre in essere da parte dell’azienda.

In attesa dei risultati dello studio e della definizione delle future azioni, l’azienda si è fatta portatrice nei confronti del tavolo di alcuni interventi preliminari di mitigazione che intende mettere immediatamente in atto.

Parallelamente a questo percorso le Amministrazioni, a tutela della salute dei cittadini, si sono attivate nei confronti delle autorità competenti affinché, in tempi più ristretti rispetto allo studio di cui sopra, vengano effettuati controlli che possano definire l’eventuale pericolosità delle emissioni odorigene.

 

















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