«Spilamberto (17,74 per cento) e Vignola (17,54) sono tra i quindici Comuni dell’Emilia-Romagna con la maggiore incidenza di stranieri sul totale della popolazione residente. Una consulta degli immigrati potrebbe favorire la loro integrazione nelle Terre dei Castelli». La proposta è stata lanciata dalla Cisl Emilia Centrale nel convegno dedicato oggi al tema dell’immigrazione e al quale sono intervenuti amministratori locali, imprenditori e rappresentanti dell’associazionismo. «È fondamentale facilitare la partecipazione democratica delle comunità straniere che vivono qui e contribuiscono allo sviluppo del territorio – ha affermato Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alle politiche per l’immigrazione – La crisi economica rischia di creare tensioni tra le fasce più deboli della popolazione. Un pericolo che si può evitare costruendo momenti di conoscenza e dialogo, senza che nessuno debba annullare la propria identità culturale. Solidarietà e legalità non sono inconciliabili, il rispetto delle leggi del nostro paese non impedisce l’accoglienza di chi fugge da guerre e povertà». Chiatto ha ricordato che la Cisl è favorevole al riconoscimento dello “ius soli” per i nati in Italia. «Nelle Terre dei Castelli è di origine straniera il 26,33 per cento dei minori. Molti ragazzi immigrati non sono mai stati nel paese di origine dei loro genitori e si sentono italiani a tutti gli effetti, salvo scoprire – ha sottolineato il sindacalista Cisl – che non possono accedere ai diritti di cittadinanza dei loro compagni di classe». Nell’Unione Terre di Castelli gli stranieri residenti sono quasi 13 mila (50,8 per cento maschi). La maggior parte di essi (3.100) proviene dal Marocco; seguono Albania (2.171), Sri Lanka (1.216), Ghana (1.098), Tunisia (1.060) e Romania (1.045 persone). Vent’anni fa la Cisl ha promosso la nascita dell’Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere), un’associazione di immigrati di varie etnie che si occupa di assistenza per i permessi di soggiorno, ricongiungimenti e cittadinanza, ma anche supporto per i profughi, richiedenti asilo e casi di carattere umanitario che coinvolgono donne e bambini. «L’Anolf si fonda sul protagonismo degli immigrati per la tutela delle loro esigenze e la crescita della nostra società – ha spiegato Jabri Abderrahman, co-presidente Anolf, immigrato di prima generazione e delegato Cisl nel settore ceramico – L’Anolf offre mediazione culturale e iniziative per favorire l’inserimento e l’integrazione degli immigrati, corsi di lingua italiana, attività ricreative e una formazione anche di carattere sindacale. Il ventennale dell’Anolf ci offre l’occasione per rilanciare nuove politiche sull’immigrazione». Dal canto suo il responsabile Cisl della zona di Vignola Maurizio Brighenti ha richiamato l’attenzione sulla cosiddetta “tassa di soggiorno”, che costa a ogni famiglia immigrata tra gli 80 e 200 euro anche se il permesso viene rinnovato parzialmente. «La sentenza della Corte Europea sull’iniquità di tale tassa e un ricorso giacente al Tar del Lazio potrebbero nei prossimi mesi dare luogo a un pronunciamento che, se positivo, porterà a migliaia di richieste di rimborso. Infine solleviamo il problema dei tempi di riconoscimento della cittadinanza. La norma prevede che entro due anni ci debba essere un riscontro, ma questo periodo – ha concluso il sindacalista Cisl – si dilata spesso e volentieri, a volte senza plausibili giustificazioni».
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