Sono otto, sugli 11 presentati complessivamente, gli ordini del giorno collegati al Bilancio preventivo 2016-2018 approvati dal Consiglio comunale durante la seduta di giovedì 25 febbraio. Tra gli ordini del giorno approvati, tre riguardano l’ambiente e la mobilità sostenibile con il sostegno all’accesso al trasporto pubblico per gli studenti delle fasce socialmente deboli, l’incentivazione all’uso della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro e all’utilizzo e all’acquisto di auto elettriche. Due si concentrano su temi sociali e in particolare sul contrasto alla povertà e sulla promozione della cooperazione allo sviluppo; uno richiede progetti per la rigenerazione urbana nelle aree periferiche; uno sollecita studio sui costi standard nell’erogazione dei servizi e infine uno integra e rafforza i punti chiave già contenuti nel documento di bilancio.
Con voto unanime dell’Assemblea è stato approvato l’ordine del giorno sul trasporto pubblico per gli studenti proposto dal M5s, illustrato da Marco Rabboni, ed emendato dagli stessi proponenti e da Simona Arletti (Pd). Il documento chiede di replicare anche per il 2016 il pacchetto di contributi tariffari, già deliberati per il 2015, con abbonamenti annuali gratuiti per i bambini dal metro agli 11 anni e ticket multicorse da utilizzare per le uscite di istruzione degli alunni delle scuole d’infanzia e primarie, e di valutare, d’intesa con Amo e Seta, ulteriori possibili iniziative di promozione del trasporto pubblico locale a favore degli studenti con particolare attenzione alle fasce socialmente più deboli dei ragazzi dagli 11 ai 18 anni.
Approvate anche le tre mozioni presentate dal Pd: la prima (voto a favore di Pd, Sel e Fas. Contrari M5s, FI, Ap e CambiaModena. Astenuta Per me Modena) esprime apprezzamento per la manovra di bilancio 2016-2018 “con scelte chiare che hanno come obiettivo la crescita e la coesione sociale della comunità modenese”. Il documento invita l’Amministrazione a “proseguire con il metodo del confronto con le associazioni economiche e sindacali, con le realtà associative e con i cittadini anche nella fase di attuazione dei programmi” e nell’azione di efficientamento della macchina amministrativa. Tra le azioni sollecitate ci sono una legge nazionale per arrivare alla tariffa puntuale sui rifiuti, il contrasto alle forme di povertà, la continuazione del lavoro con i Quartieri per rimuovere le barriere architettoniche, il potenziamento delle politiche a favore dell’affitto sociale, uno studio sui bisogni di conciliazione delle famiglie modenesi, la lotta all’evasione di rette e tariffe. L’ordine del giorno presentato da Marco Forghieri, e approvato con voto a favore di Pd, M5s, Per me Modena, Sel, CambiaModena, Fas e l’astensione di FI e AP, chiede all’Amministrazione di disporre uno studio comparativo dell’organizzazione di erogazione di servizi, nell’ottica di fornire al Consiglio elementi oggettivi per una valutazione politica dei relativi costi standard. La terza mozione del Pd si incentra invece sul contrasto alla povertà e sul sostegno all’inclusione attiva. Approvato con il voto a favore di Pd, M5s, Sel, Per me Modena, Fas e Ap. Voto contrario di FI e astensione di CambiaModena, il documento invita la Giunta a “sviluppare la collaborazione con i governi nazionale e regionale in modo da integrare e potenziare le politiche sociali del Comune; reperire risorse dal proprio bilancio qualora quelle nazionali e regionali fossero in ritardo e impiegarle nell’ottica del patto sociale, coinvolgendo anche le organizzazioni del terzo settore.
Proposto da Marco Cugusi di Sel, e sottoscritto anche da Fas, Pd e Per me Modena, è l’ordine del giorno per la promozione della cooperazione allo sviluppo, presentato dopo il ritiro dell’emendamento sullo stesso tema. La mozione (approvata con il voto a favore di Pd, M5s, Per me Modena, Sel e Fas, quello contrario di FI. E l’astensione di CambiaModena e Ap) chiede all’Amministrazione di inserire, in occasione della prima variazione del Bilancio 2016, uno stanziamento di 50 mila euro per le politiche di cooperazione internazionale da intendere come investimento strutturale di base a favore delle associazioni modenesi che operano in questo campo. Il documento richiede inoltre che una relazione annuale in Consiglio dia conto dell’utilizzo delle risorse stanziate.
Tra gli ordini del giorno approvati c’è anche quello presentato da Marco Chincarini (Per me Modena) insieme al M5s per definire un progetto pilota con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo consapevole e in sicurezza della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro, da condividere anche con le imprese aderenti alla rete della responsabilità sociale d’impresa e con le associazioni di categoria, esplorando tutte le possibilità di finanziamento messe a disposizione dal ministero dell’Ambiente. Il documento, emendato su richiesta degli stessi proponenti e del Pd, è stato approvato con il voto favorevole di Per me Modena, Pd, M5s, Sel, CambiaModena, Forza Italia e Fas. Astenuta Ap.
TRE ORDINI DEL GIORNO RESPINTI DAL CONSIGLIO
Sono tre gli ordini del giorno collegati alla manovra di Bilancio che sono stati respinti dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 25 febbraio.
Tra queste, due mozioni di Forza Italia, illustrate dal capogruppo Andrea Galli. La prima chiedeva di avviare una sperimentazione in alcune sezioni di nido “che abbiano la capacità di accogliere altri bimbi per far sì che ogni ‘nuovo’ bimbo accolto porti a una riduzione dei costi, suddivisa tra tutti gli altri bambini distinguendo così tra costi ‘variabili’, come il cibo, e costi fissi” (a favore FI e CambiaModena, contro Pd, Futuro a sinistra, Sel, M5s, Per me Modena, astenuto Area popolare). La seconda mozione chiedeva invece di predisporre atti e variazioni di bilancio necessari a costituire una Commissione di medici e addetti ai lavori per conoscere quali possono essere le ricadute sulla cittadinanza del “decreto taglia esami del Governo Renzi e del ministro Lorenzin”, di “determinare quali possano essere le ricadute sul territorio comunale e implementare con la massima urgenza iniziative atte a ridurre le ricadute negative, ancora più gravi in un periodo di difficoltà economiche come quello odierno”. A questo proposito l’ordine del giorno chiedeva di creare un Fondo di Solidarietà “per le esigenze nate da questi tagli alla sanità pubblica prelevando dai Fondi Sociali”. Si sono espressi a favore FI e Area popolare, contro Pd, Futuro a sinistra, Sel e Per me Modena, astenuti M5s e CambiaModena.
Respinto infine l’ordine del giorno presentato da Marco Bortolotti, per il Movimento 5 stelle, che invitava l’Amministrazione ad acquistare, stanziando un fondo di circa 25mila euro, una App per gestire le richieste di permessi in Ztl, consentendo quindi ai richiedenti di utilizzare un sistema informatizzato fruibile in modalità web e in particolare attraverso lo smartphone. In questo caso si sono espressi a favore M5s, Per me Modena, Sel, FI e CambiaModena, contro Pd e Futuro a sinistra, astenuto Area popolare.
“SFIDE FORTI PER RILANCIARE LA CITTÀ”
“È un bilancio robusto, che rafforza una maggioranza chiara e larga in Consiglio comunale, una forza da consolidare nell’interesse della nostra città. Lo scorso anno abbiamo fatto un bilancio con il fisico e ora, come avevamo annunciato, è il momento di mettersi a correre e affrontare le sfide che ci siamo proposti, a partire da quella dell’impresa e del lavoro, con l’obiettivo di scendere sotto il 7 per cento di disoccupazione”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha concluso così il dibattito sul Bilancio preventivo armonizzato 2016-2018, approvato giovedì 25 febbraio con il voto a favore di Pd, Sel e Fas, quello contrario di FI, Ap, M5s, CambiaModena e l’astensione di Per me Modena. Insieme al Bilancio, sono state approvate anche tre delibere accessorie relative all’anno 2016, 19 emendamenti dei 28 presentati (tre dei 28 sono stati ritirati in corso di seduta), e otto ordini del giorno sugli 11 proposti.
Il sindaco ha introdotto il suo intervento affermando che “il bilancio è la decisione più importante del Consiglio, il riferimento per il confronto politico, e noi con questo bilancio vogliamo lanciare delle sfide forti e assumerci la responsabilità di dare risposte a una città che ha dimostrato di essere in grado di competere e di migliorare”. Sono diversi gli obiettivi decisivi ricordati da Muzzarelli: dal Psc al dare una casa a chi non ce l’ha o fatica a pagare l’affitto; dalla Sanità, “dove stiamo passando dalla competizione alla collaborazione”, alla riqualificazione della città con i cantieri aperti (“a chi non li vede diamo gli occhiali”) e i progetti avviati per l’ex Aem e l’ex Enel; dalla scuola, con i Comprensivi e le nuove Mattarella (“i lavori per completarle iniziano il 7 marzo”), alla cultura proseguendo nel progetto di intrecciare nel Polo dell’immagine Galleria civica, museo della Figurina e Fondazione fotografia, fino alla sicurezza e al Patto di cittadinanza, “un dare-avere sociale fondamentale per aprire le porte all’inclusione e all’impegno per la comunità”.
Tra gli argomenti affrontati anche quello del personale: “Non condivido – ha affermato Muzzarelli – la decisione nazionale di sostituire solo un quarto dei dipendenti pubblici che vanno in pensione. Questo ci pone davanti una nuova sfida per continuare a fornire servizi di alto livello, riorganizzando i servizi per dare risposte alle esigenze in trasformazione dei cittadini e garantire la dignità del lavoro”.
“Ho sempre detto – ha concluso Muzzarelli – che il sindaco e la giunta avrebbero ascoltato le idee e le proposte intelligenti per la comunità, di qualunque provenienza. Lo abbiamo fatto e lo confermano anche le trasformazioni in corso d’opera e i giudizi sugli emendamenti accolti, che tengono conto delle proposte in asse con le strategie dell’amministrazione e che rafforzano i percorsi già avviati. Una goccia più una goccia fanno una goccia più grande: dobbiamo mettere insieme tutte le intelligenze per creare una goccia più grande e un miglior futuro per Modena”.
L’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari ha ricordato che quello 2016-2018 “è un bilancio equilibrato che dà continuità al percorso già delineato lo scorso anno, consolidando le scelte del passato e allo stesso tempo innovando e rilanciando. È un bilancio che procede nel lavoro di riqualificazione della parte corrente e abbassa le tasse. Fondamentali sono anche le politiche sugli investimenti che quest’anno possiamo portare avanti con maggiore tranquillità e con l’obiettivo ambizioso di 60 milioni di euro da investire nel 2016 in politiche per la casa, scuola, mobilità intelligente, sicurezza, infrastrutture tecnologiche”.
I 19 EMENDAMENTI APPROVATI DAL CONSIGLIO
Sono 19, sui 28 inizialmente presentati, gli emendamenti al Bilancio preventivo armonizzato 2016-2018 approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 25 febbraio, di cui due all’unanimità. Altri otto sono stati respinti e uno, sulla cooperazione internazionale presentato da Sel, è stato ritirato in corso di seduta. I 19 emendamenti approvati sono i due proposti dal sindaco, 13 della maggioranza (per un valore in parte corrente di 458 mila euro), due del gruppo Per me Modena e due del Movimento 5 Stelle (complessivamente 255 mila euro).
Il Consiglio ha votato all’unanimità l’emendamento di Per me Modena che destina 100 mila euro, da prevedere nel Piano investimenti, per l’abbattimento di barriere architettoniche e quello dei tre gruppi di maggioranza che dispone 30 mila euro per contrastare i furti di biciclette sostituendo le rastrelliere obsolete, anche in periferia.
I due emendamenti presentati dal sindaco Muzzarelli prevedono un aumento delle risorse per le politiche culturali, la sicurezza urbana e la manutenzione degli edifici pubblici, ma anche un’entrata di 400 mila euro di contributi dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena (voto a favore di Pd, Sel e Fas; contrario di M5s, FI, CambiaModena e Ap; astenuto Per me Modena) e alcune modifiche alla parte in conto capitale con due milioni e mezzo di interventi aggiuntivi frutto di contabilizzazioni (voto a favore di Pd, Sel, Fas, M5s, Per me Modena e contrario di Fi, CambiaModena e Ap).
Approvato l’emendamento di Per Me Modena per 5 mila euro in parte corrente per la mappatura dell’accessibilità on line di edifici e spazi comunali (voto favorevole di M5s, Per me Modena, Sel, Fas, FI, CambiaModena, Ap e astensione del Pd). Voto favorevole anche per le due proposte del M5S per l’aumento di 200 mila euro del Fondo affitto per la rinegoziazione tra le parti (a favore M5s, Pd, Sel, Fas, Per me Modena, CambiaModena e Ap; astenuta FI) e il finanziamento con 50 mila euro di una campagna di incentivi per sostituire le caldaie a gasolio (a favore M5s, Pd, Per me Modena, Sel, CambiaModena, Fas; contraria FI e astenuta Ap).
Quattro gli emendamenti proposti dal Pd e approvati: sull’istruzione si estende il contributo da tre a quattro settimane per gli educatori di sostegno dei bambini disabili nei centri estivi aderenti all’albo comunale (28 mila euro) e si costituisce un fondo (50 mila euro) per i progetti degli istituti Comprensivi (sì di Pd, Per me Modena, Sel, Fas e Ap; no di FI, astenuto CambiaModena e M5s, escluso Luca Fantoni che non ha partecipato al voto). Sulle pari opportunità si propone uno studio (8 mila euro) per la compatibilità tra lavoro e maternità, con particolare attenzione al lavoro autonomo mentre sulla legalità un fondo (10 mila euro) per sconti Tari agli esercizi commerciali che rinunciano a dispositivi di gioco d’azzardo (a favore Pd, M5s, Per me Modena, Sel, Fas; contro Fi e Ap, astenuto CambiaModena). Per i Quartieri si incrementano di 20 mila euro le risorse disponibili per la progettualità promossa dai Consigli (sì di Pd, Per me Modena, Fas; no di M5s, FI, CambiaModena, Ap; astenuto Sel). Per la viabilità si chiede di progettare (con 150 mila euro) il tratto di collegamento tra viale Fratelli Rosselli e la Complanare, infrastruttura prevista nella pianificazione comunale, per decongestionare il traffico dell’area residenziale (a favore il Pd; contro M5s, Per me Modena, Sel, FI, CambiaModena, Ap; astenuto Fas).
I due emendamenti di Futuro a sinistra (Fas) propongono una modifica al regolamento sulle rette scolastiche per aumentare, impegnandovi 15 mila euro, dal 50 al 60 per cento la riduzione per le famiglie a basso reddito (a favore Pd, M5s, Per me Modena, Sel, FI, Fas; astenuti CambiaModena e Ap), e altri 20 mila euro di contributi per la mensa scolastica dei figli di famiglie in difficoltà (a favore Pd, Per me Modena, Sel, Fas e FI tranne il consigliere Morandi che si è astenuto come M5s, CambiaModena e Ap).
Approvati anche i due emendamenti proposti insieme da Sel e Pd: 30 mila euro per le biblioteche decentrate di quartiere (a favore Pd, M5s, Per me Modena, Sel e Fas; contro FI e Ap; astenuto CambiaModena) e 25 mila euro per l’animazione della Tenda e un bando a sostegno di attività giovanili non professionistiche legate alle arti visive, alla danza e al teatro (sì di Pd, Sel, Per me Modena e Fas; no di M5s, FI, CambiaModena e Ap).
Sì alla proposta di Pd e Fas per incrementare di 70 mila euro il Fondo sociale per gli affitti in modo da estendere le risposte alle famiglie che chiedono il contributo approvata con il voto a favore di Pd, M5s, Per me Modena, Sel e FAs, contrario di FI e Ap e astensione di CambiaModena.
Approvati infine gli altri tre emendamenti proposti insieme dai tre gruppi consiliari di maggioranza: 30 mila euro per costruzione del bilancio ambientale del Comune (a favore Pd, Per me Modena, Sel, Fas; contro FI; astenuti M5s, CambiaModena e Ap); 20 mila euro per un Piano d’azione di adattamento ai cambiamenti climatici, come previsto dalle indicazioni dell’iniziativa europea Mayors Adapt (a favore Pd, M5s, Per me Modena, Sel, Fas; contro FI, Ap; astenuto CambiaModena); 114 mila euro per una serie di iniziative ambientali e per il decoro e la manutenzione della città con un fondo per il sostegno del trasporto pubblico locale, la promozione dell’adesione all’Albo “Io partecipo”, l’integrazione del fondo per i rimborsi spese dei volontari del verde (a favore Pd, Per me Modena, Sel, Fas; astenuti FI, M5s, CambiaModena, Ap).
GLI 8 EMENDAMENTI RESPINTI DAL CONSIGLIO
Sono otto gli emendamenti respinti dal Consiglio comunale nella seduta di approvazione del bilancio 2016-2018 di giovedì 25 febbraio, sei del M5s, uno di Per me Modena e uno di CambiaModena.
Gli emendamenti del M5s riguardavano la previsione di 35 mila euro per controlli Isee e potenziamento dell’ufficio amministrativo della Polizia municipale (voto a favore di M5s, FI, Ap; contro di Pd, Sel, Fas; astensione di Per me Modena e CambiaModena) e di 10 mila euro per la formazione della protezione civile (a favore M5s, FI, CambiaModena; contro Pd, Sel, Fas; astenuti Per me Modena, Ap); il rifinanziamento con 150 mila euro del Patto sociale, respinto con il voto a favore di M5s, Per me Modena CambiaModena, quello contrario di Pd, Sel, Fas e l’astensione di FI e Ap. Respinte anche le proposte di prevedere 50 mila euro per le politiche giovanili (a favore M5s, CambiaModena, Ap; contro Pd, Per me Modena, Sel, Fas; astenuta FI); 300 mila euro di investimenti per la riqualificazione energetica da ricavare posticipando la realizzazione del Data center (sì di M5s e CambiaModena; no di Pd, Sel, Fas; astensione di Per me Modena, FI e Ap); 500 mila euro per concedere per sei mesi a 200 famiglie un reddito di 400 euro mensili a sostegno del reinserimento lavorativo (a favore M5s, Per me Modena, CambiaModena e Ap; contro Pd, Sel, Fas; astenuta FI).
Voto negativo anche per l’emendamento proposto da Cambiamodena su 150 mila euro per la Casa di Fausta dell’Aseop da finanziare con tagli a contributi a Ert, Teatro delle Passioni e diverse associazioni culturali, respinto con il voto favorevole di CambiaModena, FI e Ap, quello contrario di Pd, Per me Modena, Sel e Fas e l’astensione del M5s. Respinto infine l’emendamento da 50 mila euro proposto da Per me Modena sull’installazione di colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli (voto a favore di Per me Modena, Sel, FI, CambiaModena, Fas; contrario del Pd, tranne Simona Arletti che si è astenuta come M5s e Ap).
GLI INTERVENTI DELL’OPPOSIZIONE
Nella seduta di giovedì 25 febbraio sono stati numerosi gli interventi sul Bilancio da parte dei consiglieri di opposizione.
Per il M5s, Mario Bussetti ha analizzato “due aspetti del bilancio: l’amministrazione corrente, quella dell’esistente, su cui la nostra valutazione è tutto sommato positiva; la programmazione strategica, la capacità di vedere una strada e di gettare le basi per imboccarle, che per noi non è soddisfacente. Alcuni settori, in cui si impongono scelte di cambiamento, sono rimasti al palo”, ha affermato portando ad esempio mobilità, lavoro, promozione turistica, cultura, partecipazione e altro. Rispetto all’aumento della Tari il consigliere ha evidenziato inoltre che “siamo entrati nel circolo vizioso dell’aumento a causa di coloro che non pagano a scapito di chi paga”. Marco Rabboni ha precisato che “sulla mobilità il bilancio prevede solo interventi di ordinaria amministrazione, mentre è uno di quei settori in cui bisogna programmare una vera rivoluzione di qui al prossimo decennio”. Il consigliere, inoltre, ha evidenziato “la riduzione degli investimenti per la qualità aria, lo scarso sostegno al trasporto pubblico locale ed elettrico, agli incentivi per la mobilità dolce, alla riqualificazione energetica e alla difesa del suolo”. Rispetto alle politiche culturali, Elisabetta Scardozzi ha parlato di “svendita del patrimonio di esperienza e conoscenza della Galleria civica e del Museo della figurina a una fondazione bancaria, unificandoli sotto un unico contenitore chiamato polo dell’immagine. Sono patrimonio pubblico – ha aggiunto – e così devono rimanere quindi sollecitiamo per la Civica la selezione immediata del direttore con bando pubblico”. La consigliera ha evidenziato inoltre l’“assenza nel bilancio del baratto amministrativo, già realtà in alcune città, che permette di promuovere una sorta di scambio virtuoso tra cittadini e Amministrazione, con uno sconto tributario in cambio di attività”. Per il capogruppo Luca Fantoni, “all’interno del bilancio non ci sono elementi strutturali che portano all’obiettivo condivisibile dichiarato nel Dup di ridurre gli affitti dell’ente acquisendo dal Demanio strutture per spostare attività e uffici del Comune”. Il consigliere ha parlato di “discrepanza tra le parole spese sugli investimenti e il risultato concreto”, portato l’esempio della ciclabile di via Giardini “non ancora conclusa” e, in dichiarazione di voto, ha evidenziato che “l’ordine del giorno di sostegno alla povertà, per cui voteremo a favore, è il contraltare del nostro emendamento sul reddito di cittadinanza, rispetto al quale però si abbassa notevolmente l’asticella, passando da una proposta concreta a una generica”. Marco Bortolotti ha sottolineato il “costo rilevantissimo del Data center, che nel tempo è destinato a perdere qualità. L’elemento in grado di dare una svolta – ha aggiunto – sono i professionisti, capaci di integrare in tempi rapidissimi gli elementi più innovativi”. Sul tema del welfare, il consigliere ha definito “positivo” il fatto che sia al centro del bilancio: “Abbiamo proposto molti emendamenti – ha aggiunto – che vanno nella direzione di lavorare su una nuova visione del welfare”.
Per Luigia Santoro di Area Popolare “il Comune ha presentato un bilancio di contenimento senza visione innovativa di miglioramento della spesa e dei servizi. Per il triennio 2016-2018 – ha proseguito – la previsione di spesa del Comune di Modena cala di 6 milioni, ma in un contesto di entrate non così drammatiche come si vuole sostenere non è stata improntata riqualificazione. La manovra 2016 prevede l’aumento della Tari, quindi le tasse sono sempre in crescita laddove concesso”.
Adolfo Morandi di FI ha parlato di un bilancio “in cui non c’è nessuna variazione rispetto al passato. Cala l’Imu ma rimane alta la pressione fiscale, aumentata nei due bilanci precedenti di 32 milioni di euro, e cresce la Tari, che è una autentica patrimoniale. L’unica scelta forte del sindaco – ha proseguito – è stato spremere imprese e cittadini in nome della coesione sociale. Si può e si deve fare di più su un bilancio come quello del Comune di Modena in cui milioni di euro continuano ad essere spesi in scelte sbagliate”.
Per Domenico Campana di Per me Modena “il quadro che emerge dall’ultimo anno non è incoraggiante, le previsioni di crescita non sono buone, l’occupazione è scarsa e le condizioni economiche peggiorano. Bisogna pensare a forme nuove di welfare – ha proseguito – sganciare il sostegno al reddito dalla occupazione. Dobbiamo individuare un diverso modo di sviluppo che rilanci la crescita superando il modello neoliberista, appiattito su consumo individuale e indebitamento, in favore di uno sviluppo che rilanci gli investimenti nella riqualificazione ambientale, nell’apparato produttivo, e nello sviluppo di beni pubblici e comuni, per la loro fruibilità partecipata”.
Per Antonio Montanini di CambiaModena “nel bilancio non ci sono idee né proposte innovative; mancano contenuti riformatori che mi aspetterei da una forza riformatrice come il Pd. Le tasse non si sono alzate, ma lo impone la legge, si poteva lavorare per restituire qualcosa di quello che è stato preso in passato, ma non è stato fatto”. Il consigliere ha evidenziato l’assenza di tagli “alla principale spesa, quella della macchina comunale”, e ha definito “scandaloso” il fatto “che i giovani siano completamente ignorati, di fronte al pessimo risultato nella classifica della disoccupazione giovanile in Emilia Romagna che vede Modena al primo posto”.
GLI INTERVENTI DELLA MAGGIORANZA
Ad aprire il dibattito sul Bilancio, nella seduta di giovedì 25 febbraio, è stata la consigliera Grazia Baracchi del Pd, che ha sottolineato l’importanza di alcuni investimenti in programma: “C’è bisogno di dare attuazione e concretezza alle politiche – ha affermato – anche per ridare fiducia ai cittadini rispetto all’Amministrazione. La sfida sta in questo e nel mantenere gli standard dei servizi adeguandoli ai cambiamenti che la società ci chiede. La politica di innovazione deve passare dalla capacità di creare comunità, per questo è necessario mantenere aperto il dialogo e condividere con la città la progettazione”. Per Caterina Liotti “si tratta di un bilancio preventivo che non deve imporre tasse e immaginare tagli, ma che in maniera più serena può sostenere le politiche caratterizzanti la città, come i servizi inclusivi e le politiche a sostegno di persone fragili e disabili”. La consigliera, sottolineando l’importanza dell’occupazione femminile, ha evidenziato come “innovazioni e investimenti daranno spinta all’economia e al lavoro”. Anche secondo Giulia Morini dopo “scelte difficili in cui si doveva soprattutto difendere, questo bilancio forse può permettersi di avere uno sguardo lungo e di fare un piano investimenti ambizioso. Aumentano i bisogni e cambia la realtà della famiglia: va quindi avviata una nuova stagione, costruendo cose nuove che rafforzino la rete dei servizi esistenti. È tempo di risposte nuove – ha concluso – e di continuare a cercare”. Chiara Susanna Pacchioni ha ricordato gli investimenti in ambito culturale previsti: “Indicano la priorità che l’Amministrazione intende dare al settore, facendo uno sforzo per aumentare la competitività anche intercettando fondi nazionali ed europei”. La consigliera ha inoltre fatto riferimento al processo di riconversione del Sant’Agostino come “un mix di ristrutturazione architettonica e di progetto culturale”, e al polo dell’immagine come “superamento della frammentazione e dell’isolamento dei soggetti”. Secondo Marco Malferrari si tratta di un “bilancio necessario e utile per la città. È fondamentale mobilitare quante più risorse possibili per contrastare gli effetti negativi della crisi – ha aggiunto – e dare spinta alla crescita. Si mira non solo a mantenere, ma ad ampliare e qualificare il patrimonio della città aumentando i fondi stanziati per gli investimenti, destinati a verde, ciclabili, edilizia scolastica, infrastrutture e riqualificazione”. Federica Di Padova ha parlato di “bilancio positivo, che vede un calo della pressione tributaria e investe nel sociale e nella cultura: un bilancio di svolta, a distanza di otto anni dall’avvio della crisi economica, che consente di lavorare su strumenti di contrasto alla povertà e di essere ancora più coraggiosi sulle politiche culturali, perché la cultura è un bene in sé, uno strumento di democrazia sociale ed economica oltre che di integrazione”. Marco Forghieri ha esordito sottolineando che si parte da “un bilancio inedito: è il primo anno che con lo sblocco del Patto di stabilità abbiamo i margini per fare politica. Lo sblocco – ha affermato – permette ai Comuni virtuosi come il nostro di spendere un’ingente quantità di risorse che, per il tipo di spesa che fanno le Amministrazioni, sono quelle che riescono a generare i moltiplicatori maggiori. Un secondo pilastro del bilancio è il taglio delle imposte sulla prima casa che consentirà di innescare ancora meglio il moltiplicatore degli investimenti, favorendo la spesa delle famiglie e rilanciando i consumi”. Simona Arletti ha evidenziato come le scelte fatte vadano verso “un nuovo modello di sviluppo, in particolare quelle per il piano urbano della mobilità sostenibile e gli impegni presi in modo coerente con il piano regionale del Pair 2020. Scelte coerenti – ha aggiunto – sono state fatte anche su investimenti, ciclabili, verde, recupero di edifici e spazi, che vanno nella direzione de del riuso e della rigenerazione. Forse non è stato fatto tutto il possibile ma le scelte fondamentali ci sono”. Partendo da alcuni degli emendamenti presentati, Diego Lenzini ha sottolineato l’importanza di sostenere gli esercenti che non installano le slot machine, “per dare un segnale a chi rispetta un principio etico”. Il consigliere ha ricordato lo studio sulla conciliazione, per “pensare a una politica in grado di accompagnare le donne senza metterle di fronte alla scelta tra famiglia e lavoro”, e ha posto attenzione per la viabilità in via fratelli Rosselli. “Partiamo da un bel bilancio – ha concluso – ma non sediamoci sugli allori e non smettiamo di porci obiettivi politici ambiziosi per migliorare la città”. Tommaso Fasano ha ricordato come nella manovra sia previsto il patto di cittadinanza, “una sperimentazione che, se anche non sarà la soluzione ai problemi di povertà, tenta di generalizzare la possibilità di avere una integrazione al reddito su base familiare. Le manovre comunali – ha aggiunto facendo riferimento a uno degli odg presentati – devono andare nella direzione di quelle regionali e nazionali, colmando i ‘buchi’ esistenti. Dobbiamo dare risposte puntuali con tutti gli strumenti che abbiamo, a partire dal rinnovo dei criteri per contributi economici di contrasto alla povertà”. Fabio Poggi ha parlato di “bilancio di svolta, grazie alla manovra tributaria nazionale, ma anche alle politiche dell’Amministrazione degli ultimi anni, che è doveroso riconoscere”. Il consigliere ha fatto riferimento alle “chiusure di bilancio con i conti in ordine”, alla manovra Irpef dello scorso anno “che ci ha permesso di consolidare il bilancio dell’Amministrazione e di fare quest’anno una manovra diversa”. Antonio Carpentieri si è concentrato sul tema della partecipazione e in particolare dei Quartieri, di cui ha voluto sottolineare la funzione di partecipazione. “Qualcuno sostiene che siano un centro di costo – ha affermato – ma svolgono un’importante funzione di socializzazione, presidio del territorio, promozione dell’associazionismo e dello sport di base, sostegno alle scuole più piccole, contrasto alla delinquenza. Sostenere i Quartieri come fa questo bilancio – ha concluso – è dare fiducia al territorio e alla sua capacità di costruire progetti”. In dichiarazione di voto, Andrea Bortolamasi ha domandato: “Qual è la città che vogliamo per noi e che vogliamo lasciare in eredità? La risposta è tra le pagine di questo bilancio con tutti i suoi emendamenti – ha affermato – che rappresenta il progetto del futuro che questa maggioranza intende costruire e in cui si innestano le parole chiave: solidarietà, welfare, qualità, tenuta dei servizi, futuro. Questo è il tempo delle scelte strutturali: giochiamoci al meglio le opportunità che ci si presentano”.
Francesco Rocco di Futuro a sinistra ha evidenziato come la manovra locale sia “condizionata dalle politiche nazionali: da un lato con il venire meno del patto di stabilità interno, consentendo ai comuni maggior possibilità di azione, dall’altro con azioni come i tagli lineari, ad esempio alla sanità. Il giudizio di Fas sul bilancio comunale – ha proseguito – è positivo, ma presenta margini di miglioramento. L’ente locale deve provare a intervenire come supporto laddove lo Stato ha tagliato, soprattutto sul welfare”.
Per Sel, Marco Cugusi ha espresso la preoccupazione che alle Amministrazioni non torni indietro dallo Stato il mancato gettito della Tasi evidenziando come ciò “potrebbe far saltare servizi alla persona, che invece devono essere comunque garantiti”. Il consigliere ha parlato di “crescita intelligente”, della necessità di “lavorare sul recupero dei crediti per ridurre l’aumento previsto della Tari” e dell’importanza di portare avanti i processi di riqualificazione degli spazi “con il coinvolgimento della città. Sulla partecipazione – ha concluso – dovremo fare una riflessione profonda: rispetto al funzionamento dei Quartieri e agli strumenti a disposizione dei cittadini”.