“Dalla commissione controllo e garanzia che si è svolta ieri e da me convocata per chiedere le ragioni della mancata adozione e pubblicazione, prevista per legge, del Piano Triennale per la prevenzione della corruzione, sono emerse conferme sia di gravi ritardi e inadempienze sul piano tecnico, sia di chiare responsabilità sul piano politico di un’amministrazione che pur alla guida di un comune oggetto di un’indagine su presunta corruzione elettorale, non ha posto il comune stesso nelle condizioni di potere mettere in campo un’adeguata azione di prevenzione”. Così il Gruppo Consiliare di FI Claudia Severi.
“Il Responsabile per la prevenzione della corruzione ha ammesso il ritardo nella predisposizione e nella pubblicazione del piano nei termini di legge. Un elemento che potrebbe addirittura comportare a suo carico una sanzione fino a 10.000 euro. Ma oltre a questo aspetto ciò che preoccupa ed è inaccettabile, è la superficialità mostrata dalla giunta sul piano politico. Una giunta che troppo spesso pretende di fare e disfare impunemente, senza considerare procedure e regole amministrative consolidate, che non rispetta il ruolo delle commissioni, che tratta con disinvoltura la trasparenza, che arriva con delibere fuori tempo massimo pretendendo di poterle discutere in Consiglio. Infatti nessun Assessore si è presentato in commissione ed il fatto che il responsabile per la prevenzione della corruzione a cui spetta il compito di redigere il Piano da presentare alla giunta per l’approvazione, si sia generosamente assunto la responsabilità dichiarandosi pronto a pagare la sanzione personale, nulla toglie, anzi sottolinea, la responsabilità sul piano politico.
Perché la commissione di ieri sera ci ha confermato chiaramente che ritardi ed inadempienze sono state provocate sia dalla carenza di personale anche specializzato che, anziché essere compensata, si è ulteriormente aggravata negli ultimi mesi, sia per l’inadeguatezza di una piattaforma informatica e web. E di questo la giunta ha evidenti, quanto ingiustificabili responsabilità. E’ preoccupate che un’amministrazione pronta a spendere 20.000 solo per rimuovere dei cartelli stradali in dialetto perché istallati dalla precedente amministrazione, dica di non avere fondi per garantire personale, mezzi e strumenti necessari per adempiere ad obblighi di legge su un terreno così importante come quello dell’anticorruzzione. Tema che in un comune come Sassuolo, colpito da un’indagine su presunta corruzione elettorale con tanto di dipendente indagato per abuso d’ufficio, doveva ricevere un’attenzione ben maggiore di quella che evidentemente ha ricevuto. Rammarica – conclude Severi – che nella commissione di ieri, sia rimasto inevaso, per carenza di tempo, il secondo punto dell’ordine del giorno, riguardante i chiarimenti sulla relazione dell’attività anticorruzione 2015 dai quali emergono aspetti tutt’altro che chiari e sui quali pretenderemo chiarezza già nella prossima commissione”.