Più di 200 soldati malati, 40 morti, tre commissioni scientifiche, una commissione d’inchiesta al Senato. L’uranio 238 è un metallo residuale di reazioni nucleari impiegato, a partire dal 1991, in molti teatri di guerra (compresi Afghanistan e Iraq). Di grande efficacia bellica, è debolmente radioattivo e chimicamente tossico. Sotto il nome di “Sindrome dei Balcani” rientra tutta la problematica sull’uranio impoverito, in riferimento ai soldati che hanno partecipato alle operazioni di pace in Bosnia e in Kosovo.
Questi sono gli elementi al centro del libro di Stefania Divertito, giornalista e saggista vincitrice del Premio Cronista 2004 Piero Passetti, assegnato dall’Unione cronisti italiani, per la sua inchiesta sull’uranio impoverito pubblicata sul quotidiano Metro, durata cinque anni.
Come nella costruzione di un puzzle, incastrando i tasselli emergono i fatti. E le bugie: i nostri soldati sono stati mandati nei Balcani senza le necessarie precauzioni; i responsabili sapevano dell’utilizzo dell’uranio, e soprattutto non hanno informato i soldati dei pericoli connessi all’uso di questo materiale. Queste sono le verità che emergono da questo libro-inchiesta, che ha portato l’autrice fin dentro le stanze del potere, fondato su documenti ufficiali, leggi dello Stato italiano, direttive ministeriali, informative della Nato, testimonianze drammatiche.
L’autrice presenta il libro sabato 13 febbraio a Formigine (Mo), presso il Ceas, il Centro Educazione alla Sostenibilità Ambientale (via S. Antonio 4). Dialoga con l’autrice l’assessore all’Ambiente Giorgia Bartoli.
L’autrice
Stefania Divertito è laureata in scienze politiche, giornalista professionista, ha lavorato per Il Giornale di Napoli, Avvenimenti, Agenzia Giornalistica Italia (Agi). Attualmente è redattrice del quotidiano nazionale Metro, per il quale ha ricevuto il Premio Cronista Piero Passetti 2004 per l’inchiesta, durata quattro anni e pubblicata sul quotidiano Metro, sull’uranio impoverito.