Fa eccezionalmente tappa a Bologna presso l’ex chiesa di San Mattia (via Sant’Isaia, 14) la mostra “Enrico Fermi – Una duplice genialità tra teorie ed esperimenti”, in programma fino al 10 aprile prossimo. Una mostra interattiva, appassionante, coinvolgente, indirizzata a tutti, per imparare a conoscere uno dei fisici italiani più noti al mondo, paradossalmente più noto all’estero che nel nostro Paese. La mostra, realizzata a cura del Centro Fermi – Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche “Enrico Fermi” di Roma e organizzata in collaborazione con la SIF − Società Italiana di Fisica e Ia Sezione di Bologna dell’INFN − Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è stata inaugurata ufficialmente mercoledì 10 febbraio alle ore 14, alla presenza di personalità scientifiche e pubbliche quali Antonino Zichichi, già Presidente del Centro Fermi, Luisa Cifarelli, attuale Presidente del Centro Fermi e Presidente della SIF, Fernando Ferroni, Presidente dell’INFN, Davide Conte, Assessore alla Cultura e Rapporti con l’Università del Comune di Bologna, Mario Scalini, Direttore del Polo Museale dell’Emilia Romagna, e Mirko Degli Esposti, Prorettore Vicario dell’Università di Bologna.
Un’occasione unica per la città di Bologna quella di ospitare la mostra che, esposta per la prima volta all’ultima edizione del Festival della Scienza di Genova, fa tappa nel capoluogo emiliano, prima di trovare la sua sede permanente nella storica palazzina dell’Istituto di Fisica di via Panisperna a Roma. E’ in questo Istituto che Fermi, alla guida di un gruppo di giovani ricercatori composto da Franco Rasetti, Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Oscar D’Agostino e Ettore Majorana per gli studi teorici, diede vita a un centro di ricerche sperimentali d’avanguardia rispetto alle altre sedi universitarie. E’ questo l’istituto che fu testimone dei leggendari esperimenti sulla radioattività indotta da neutroni che valsero a Fermi il Premio Nobel nel 1938. Una data che segnò uno spartiacque nella vita dello scienziato: di lì a poco si sarebbe infatti trasferito negli Stati Uniti dove gli si aprivano importanti prospettive per le sue ricerche, prospettive che in Italia, morti Marconi e Corbino, erano svanite, in coincidenza con l’involuzione del regime e la promulgazione delle leggi razziali.
La mostra è organizzata per tappe successive, che esplorano la vita scientifica ma anche la dimensione privata dell’uomo, nella quale sono perfettamente integrate le sue conquiste in vari ambiti di ricerca, dalla meccanica quantistica alla fisica nucleare: la mostra accompagna il visitatore in un viaggio alla scoperta della mente creativa di Fermi e della sua “duplice genialità” in equilibrio tra approccio teorico e sperimentale. Ogni sezione è presentata con una nuova chiave di lettura adatta al grande pubblico, compresi i giovanissimi, combinando in maniera innovativa oggetti e pannelli interattivi tradizionali con prodotti multimediali, filmati e sonori, elementi grafici generativi, 3D e proiezioni olografiche.
Al centro della Mostra, l’esposizione dell’originale di un inedito quaderno di Fermi del 1934, che testimonia una delle sue maggiori scoperte, la radioattività beta indotta in sostanze irradiate con neutroni, e la singolare ricostruzione della famosa vasca dell’istituto di via Panisperna, che diede modo al gruppo di ricercatori guidati da Fermi di compiere un’altra eccezionale scoperta: come il rallentamento dei neutroni, in particolare tramite acqua, permettesse di incrementare enormemente la loro capacità di indurre radioattività.
Enrico Fermi – Una duplice genialità tra teorie ed esperimenti
Ex chiesa di San Mattia, via S. Isaia 14, Bologna
dal 6 febbraio al 10 aprile 2016
Orario: 10 – 18. Ingresso libero
Chiuso il lunedì
Per informazioni e prenotazioni: mostrafermi@centrofermi.it – visite guidate gratuite per le scuole