“Le notizie diffuse dal sindacato Fp/Cisl a mezzo stampa nei giorni scorsi in merito all’accordo sul contratto integrativo siglato con il Comune di Castelfranco Emilia, lasciano spazio ad un forte sconcerto e ad una legittima preoccupazione sulla comprensione dei contenuti della discussione tenutasi durante l’intera trattativa” – così Vincenzo Santoro FP/Cgil Modena.
“Certamente la ricerca affannosa di attenzione non può giustificare affermazioni che non corrispondono alla realtà considerato che, diversamente da quanto affermato dalla Cisl, la maggioranza delle R.S.U. ha sottoscritto l’intesa rispettando totalmente il mandato dei lavoratori nell’assemblea del 18.12.2015, assemblea nel corso della quale era assente il rappresentante della Cisl.
Sarebbe bastato contare le firme apposte al testo dell’accordo, oppure contare i presenti per rendersi conto che i rappresentanti delle R.S.U. presenti che hanno sottoscritto l’intesa, non erano quattro, ma la maggioranza.
La mediazione licenziata scaturisce dalla presa d’atto che la proposta di utilizzare tutte le risorse economiche disponibili per le progressioni non era praticabile, e ciò è stato confermato anche in un incontro di contrattazione successivo all’esito del referendum e che probabilmente non ha riscontrato la necessaria attenzione di qualche componente sindacale.
Peraltro nel corso del suddetto incontro si è avuto modo di conoscere l’ammontare delle risorse della produttività disponibili che sono molto ma molto inferiori ai 700.000 euro richiamati e, si dovrebbe sapere, che il suddetto importo costituisce l’importo dell’intero fondo di cui una parte consistente ha già altre destinazioni .
Vogliamo pensare che il comunicato diffuso nei giorni scorsi che contiene varie inesattezze – conclude Santoro FP/Cgil Modena – forse è il frutto di informazioni parziali dovute all’assenza, forse solo non fisica, a momenti di confronto importanti ed a cui si aggiunge una discutibile conoscenza delle norme da parte di chi dovrebbe effettuare adeguati approfondimenti nell’esclusivo interesse dei lavoratori”.