Lo scherzo è bello fin che dura poco! Potrebbero averlo capito anche i diretti interessati, 6 giovanissimi ragazzi ora finiti nei guai, che alle contestazioni mossegli dai Carabinieri circa il tentativo di un’estorsione ai danni di un 60enne reggiano, si sono giustificati sostenendo che volevano fare uno scherzo. I Carabinieri della Stazione di Gualtieri li hanno rintracciati grazie all’analisi dei tabulati telefonici dopo che l’anziano si era loro rivolta denunciando di aver ricevuto alcune telefonate i cui anonimi interlocutori chiedevano 500 euro per restituirgli il ciclomotore che gli era stato effettivamente rubato. Con l’accusa di ricettazione i Carabinieri della Stazione di Gualtieri hanno quindi denunciato alla Procura reggiana ed a quella presso il Tribunale per i minorenni 6 studenti reggiani aventi un’età compresa tra i 17 e i 20 anni. E’ stato un 60enne di Gualtieri a presentarsi ai carabinieri del suo paese denunciando una richiesta estorsiva per la restituzione del suo ciclomotore che gli avevano rubato lo scorso mese di Maggio. L’uomo aveva ricevuto alcune telefonate anonime nel corso delle quali l’anonimo interlocutore pretendeva 500 euro quale somma per la restituzione del ciclomotore. La stessa vittima inizialmente ha pensato ad uno scherzo ma quando a distanza di 20 giorni ha ricevuto analoga telefonata si è preoccupato decidendo di rivolgersi ai carabinieri del paese dove formalizzava la denuncia.
Le indagini dei militari di Gualtieri, supportate dall’analisi dei tabulati del traffico telefonico dell’utenza della vittima, hanno portato a identificare i responsabili della richiesta estorsiva in 6 giovanissimi reggiani ora finiti nei guai per il reato di concorso in tentata estorsione. “Volevamo fare uno scherzo!” Questa la giustificazione dei 6 ragazzi. Una giustificazione tardiva è giunta solo dopo le contestazioni mossegli dai carabinieri che comunque non è bastata per evitargli la denuncia operata a loro carico per il reato di tentata estorsione.
