Ci sono almeno tredicimila giovani caregiver in regione, nella fascia 15-24 anni, e uno studente su tre del “Nazareno” risulta avere un impegno di cura alto o molto alto verso un familiare: parte da questi dati il progetto “Educare alla cura”, che sarà realizzato dalla cooperativa “Anziani e non solo” nel Centro di formazione professionale carpigiano, grazie a un finanziamento del Rotary Club di Castelvetro.
Per “giovani caregiver” s’intende minorenni, anche bambini, che si prendono cura di qualcuno in casa: genitore, fratello, sorella, nonno o comunque un membro della famiglia, perché disabile, malato terminale o cronico, tossicodipendente eccetera.
L’iniziativa del “Nazareno” partirà in gennaio e consiste in un percorso formativo che per alcune settimane coinvolgerà gli insegnanti e gli educatori del centro, quindi gli studenti per informarli e sensibilizzarli sul tema, perché la scuola è una sede ideale, visto che secondo dati britannici c’è almeno un caregiver ogni classe.
«A 128 allievi del “Nazareno” è stato chiesto di rispondere a un questionario per misurarne l’impegno di cura domestica – spiega Licia Boccaletti, Responsabile Progetti di “Anziani e non solo” – e, fra questi, 31 risultano avere un livello di impegno “moderato”, 18 un livello “elevato” e ben 28 (il 21,9%) un livello “molto alto” di cure prestate».
In Italia le statistiche disponibili non considerano ragazzi con meno di 15 anni (si parla di 170mila caregiver fra i 15 e i 24) ma la realtà comprende anche giovanissimi con responsabilità familiari da adulti, e conseguenze significative sul loro vivere quotidiano.
Le ricerche infatti dimostrano che i giovani caregiver possano avere problemi d’istruzione, come difficoltà di frequenza, minor tempo per i compiti e conseguente basso rendimento scolastico; poi problemi a socializzare, perché la loro situazione li priva di occasioni rispetto ai coetanei; problemi psico-fisici, per i risvolti emotivi e materiali del loro impegno; anche più esposizione al bullismo, cioè maggiore rischio di esserne vittime.
Il progetto pilota sarà svolto da Licia Boccaletti, esperta di caregiving familiare, Federica Mazzocchi, educatrice professionale, e Giulia Casu, psicologa: il lavoro con gli studenti si avvarrà di strumenti multimediali, giochi didattici, attività partecipate. Un corso senza precedenti in Italia, replicabile in altre scuole eventualmente interessate.
”Educare alla cura” è stato presentato a Carpi da Daniela Depietri, assessora comunale al sociale, Oreste Bertoni, Presidente del Rotary Club di Castelvetro, Licia Boccaletti, Responsabile Progetti di Anziani e non solo, e Luca Franchini, Direttore del CFP Nazareno.