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L’OI Gran Suino italiano cresce nei numeri e detta una nuova linea incentrata sull’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura clima-sostenibile

<Una nuova linea incentrata sull’innovazione, sullo sviluppo dell’agricoltura clima-sostenibile e sul lavoro agricolo di qualità con l’avvio della procedura per la certificazione dell’impronta di carbonio, che misura le emissioni di CO2 e altri gas ad effetto serra; l’impegno a lavorare, in via sperimentale, alla realizzazione di un sistema di allevamento ‘Antibiotic free’ e l’adesione delle aziende suinicole associate alla ‘Rete di lavoro agricolo di qualità’>. Questi gli obiettivi per il 2016 scritti ieri a Parma nel corso dell’Assemblea Generale dell’Oi Gran Suino italiano, la prima interprofessionale zootecnica italiana nata con l’obiettivo di rafforzare il sistema di filiera, il dialogo tra le varie componenti e ridare voce alla suinicoltura, nella speranza “di ottenere dal Governo, dal Mipaaf e dalle organizzazioni agricole la stessa attenzione riservata di recente al comparto del latte”.

In più, è stata sottoscritta la Charta di Sasso Marconi, il booster Climatic Smart Agriculture della Regione Emilia Romagna che fa parte della Global Alliance for Climate smart agriculture promossa dalle Nazioni Unite e dalla Fao.

<Nonostante la grave crisi di mercato che attanaglia l’intero comparto suinicolo, tutti i componenti della filiera – osserva il Presidente Guido Zama – hanno ritenuto improrogabile la condivisione di tematiche sempre più care al pianeta, ossia il clima, la sanità e la qualità del lavoro, come anche il supporto all’internazionalizzazione delle imprese facilitato, ora, dalla piattaforma realizzata dalla Borsa Merci telematica che è in grado di favorire l’incrocio di domanda e offerta tra operatori di vari paesi con il supporto legale ed assicurativo del sistema delle Camere di Commercio e delle Ambasciate>.

L’Oi rappresenta oggi oltre un terzo della produzione suinicola dell’Emilia Romagna; più di cento allevatori delle principali associazioni di categoria, in prevalenza Confagricoltura e Cia, e una cospicua rappresentanza di produttori dell’OP Opas appena entrata nella squadra; le aziende di macellazione e trasformazione – quali Italcarni, Annoni, Clai, Zuarina, Galloni, il Prosciuttificio San Michele, Fontana Ermes, Negrini Salumi, Annoni Ugo Prosciutti, Devodier Prosciutti, Leporati Prosciutti, Langhirano Spa; le organizzazioni dei suinicoltori dell’Emilia Romagna (Asser, Opas, Unapros) e l’ente di ricerca CRPA.

















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