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Indagine Confcommercio sui fenomeni criminali in provincia di Modena

Gianfranco-BellegatiRimane forte, tra gli imprenditori della nostra provincia, la percezione di insicurezza, con particolare riferimento a furti, rapine, abusivismo. Sempre più imprese ritengono che la certezza della pena, leggi più severe, oltre ad una migliore protezione sul territorio da parte dei tutori dell’Ordine, siano leve fondamentali per aumentare i livelli di sicurezza delle nostre città. Sono alte le percentuali di chi esprime sfiducia nell’efficacia delle leggi vigenti e individua nella presenza di venditori abusivi, di nomadi, di negozi sfitti i principali fenomeni problematici dell’area in cui viene esercitata l’attività. Emergono, poi, ‘nuove’ frontiere dell’abusivismo, con particolare riguardo alle attività di ricettività alberghiera ‘parallela’, ristorativa, di intrattenimento e di organizzazione dell’accoglienza turistica.

E’ questo, in sintesi, il quadro messo in luce dall’indagine condotta da Confcommercio con il supporto di GfK Eurisko, che ha analizzato i fenomeni criminali sofferti dalle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dell’artigianato e dei trasporti. Questi i principali temi trattati dall’articolata indagine: la percezione sull’andamento della criminalità (furti, rapine, contraffazione, estorsioni, usura, tangenti negli appalti…), l’esperienza di criminalità, indiretta e diretta (solo per Emilia Romagna), le misure cautelative prese nei confronti della criminalità, le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese, i problemi del territorio.

 

PERCEZIONE DELLA CRIMINALITA’

Rispetto alla percezione dei fenomeni criminali – con particolare riferimento a furti, rapine, estorsione e usura – il 45% degli intervistati (erano il 60% nel 2014) ritiene che i livelli di sicurezza siano peggiorati. Un dato, questo, sensibilmente superiore a quello nazionale (32%), nonché a quello regionale (35%) e che certamente riflette l’escalation di reati perpetrati negli ultimi mesi sul territorio. Va poi detto che per il 50% del campione la sicurezza è rimasta stabile (l’anno scorso era il 35%), mentre solo per il 5% è migliorata.

 

CRIMINI PERCEPITI PIU’ IN AUMENTO

Circa i crimini percepiti più in aumento, i furti sono sul gradino più alto della classifica (per il 67% del campione), seguono l’abusivismo (per il 58%), le rapine (per il 48%), la contraffazione (per il 40%). Più bassa, e sotto le media nazionale e regionale, è la percezione di aumento dei seguenti fenomeni:  tangenti negli appalti (20%), usura (13%), estorsione (11%).

 

LE INIZIATIVE PIU’ EFFICACI PER GARANTIRE SICUREZZA

Anche nella nostra provincia è forte la richiesta di protezione sul territorio da parte dei tutori dell’Ordine, indicata dal 65% degli intervistati l’iniziativa più efficace per contrastare la criminalità. Rispetto alla media nazionale è poi più elevata la quota di chi attribuisce efficacia alla certezza della pena (75% contro il 73%). Una maggior collaborazione con le Forze dell’Ordine (24%) e l’intervento degli enti locali per poliziotti di quartire (20%) sono poi le ulteriori iniziative richioeste per avere più sicurezza.

 

LE AZIONI A PROTEZIONE DELLA PROPRIA IMPRESA

Per proteggere la propria impresa dalla criminalità, il 48% è assicurato, il 20% ha un servizio di vigilanza privata, il 15% si è dotato di vetrina corazzata, il 20% chiede aiuto alle Associazioni di categoria, il 26% (contro il 20% a livello nazionale) ricorre alla denuncia, mentre il 55% degli intervistati dice di aver adottato un impianto d’allarme o di videosorveglianza (era il 42% lo scorso anno). A tale proposito va detto che non tutti gli impianti hanno la stessa valenza: sulla base di un protocollo di intesa siglato da Confcommercio con il Ministero dell’Interno sono infatti identificate le caratteristiche degli impianti che, collegati con la centrale operativa delle Forze dell’Ordine, possono agevolare queste ultime nello svolgimento di attività investigativa.

 

LA PERCEZIONE DI EFFICACIA DELLE LEGGI E LA PROPENSIONE AD INASPRIRE LE PENE

Addirittuta il 93% degli intervistati ritiene che le leggi che contrastano i fenomeni criminali siano per nulla o poco efficaci. Il 65% sarebbe favorevole ad inasprire le pene, ma fa da contraltare a questo dato l’estrema sfiducia rispetto al fatto che queste vengano scontate: l’89% del campione pensa infatti che i condannati sicuramente o probabilmente non paghino per i crimini commessi.

 

LE PROBLEMATICHE DEL TERRITORIO

I problemi maggiormente presenti nell’area in cui  le imprese esercitano la propria attività sono poi soprattutto l’esistenza di venditori/attività abusive o dietro le quali si celano attività illegali come ad esempio i centri estetici, la presenza di nomadi (60%), di negozi sfitti (54%), dello spaccio di droga (26%), di edifici abbandonati (20%). Tutti fenomeni, questi, percepiti in aumento rispetto agli scorsi anni. A cominciare dall’abusivismo.

 

ABUSIVISMO: UNA VERA PIAGA

L’abusivismo, infatti e come testimoniano le risposte degli intervistati, continua ad essere una vera e propria piaga, che colpisce in particolare il mondo della ristorazione, il comparto dei locali notturni, il settore della ricettività e quello dell’organizzazione dell’accoglienza turistica. Basti pensare che il fenomeno dei ristoranti in falsi agriturismo, dei bar-ristoranti in circoli culturali, dei bar-ristoranti in  circoli sportivi-ricreativi e  delle finte  sagre  vale  nellla  nostra  provincia quasi 60milioni di euro: tutti esentasse! E che dire dei locali notturni mascherati da circoli e associazioni che fanno concorrenza sleale alle discoteche senza ottemperare alle norme di legge previste.

 

LE NUOVE FRONTIERE DI ‘ALBERGHI E AGENZIE TURISTICHE PARALLELI’

Modena si affaccia al turismo e proliferano diverse attività abusive nel settore. A cominciare da un fenomento, denunciato nelle scorse setimane da Federalberghi, che ha puntato l’indice contro la miriade di esercizi ricettivi abusivi e semi-abusivi, che inquinano il mercato con un’offerta parallela, sfuggendo a qualunque regola, a partire da quelle basilari in materia di fisco, previdenza, lavoro, igiene e sicurezza. Non esistono cifre ufficiali che censiscano i flussi in strutture abusive e semiabusive, ma possiamo stimare che il fenomeno valga almeno 100 milioni di pernottamenti all’anno e bruci la possibilità di creare 70mila nuovi posti di lavoro per i nostri giovani. L’espansione del mercato parallelo degli affitti brevi, che usano piattaforme di prenotazione online che si sono diffuse negli ultimi anni (AirBnB, Homelidays, Halldis, eccetera), è avvenuta anche nel nostro territorio: la nostre stime prudenziali ci dicono che, a fronte di circa 660 esercizi ricettivi legali, almeno 350 sono gli alloggi privati venduti on line, di cui 140 nella sola Modena.

E poi c’è il fenomeno, sempre più importante, di chi organizza viaggi, sia direttamente che attraverso l’attivazione di diversi siti web che presentano offerte di viaggio sul territorio e che si propone come guida turistica  e/o accompagnatore senza alcuna autorizzazione.

 

CONTRAFFAZIONE: LA MODA SEMPRE PIU’ NEL MIRINO

Preoccupano anche i dati sulla contraffazione. La consueta indagine ad hoc, condotta a livello nazionale, ha evidenziato anche quest’anno come il fenomeno sia ormai radicato: il 25,8% dei consumatori (era il 27% nel 2014) dichiara infatti di acquistare prodotti illegali/contraffatti. Tra questi è in aumento l’acquisto di abbigliamento (57,9% rispetto al 46,6 del 2014), di calzature (29,2% contro il 23,3%), di pelletteria (27,7% contro il 24,9%). Ciò a conferma del fatto che il comparto moda, dove il fatturato del falo ha superati abbondantemente i 2 miliardi di euro, rimane quello più esposto alla contraffazione.

Giorgio_Vecchi

“Con la giornata Legalità, mi piace – commentano Giorgio Vecchi e Gian Franco Bellegati, presidenti provinciali rispettivamente di Confcommercio e Famiglia Artigiana Modenese – vogliamo rimettere al centro un valore imprescindibile, come la legalità. Che va difesa contro vecchi e nuovi fenomeni criminali, che minacciano troppe imprese; non pensiamo solo ai reati predatori, ma anche ad abusivismo e contraffazione, che sottraggono all’economia pulita complessivamente quasi 20 miliardi di euro all’anno di fatturato”.

 

















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