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Bologna, studenti protestano contro nuovo Isee: blocchi a Scienze politiche

studenti-contro-iseeDopo i picchetti davanti a Lettere, in via Zamboni a Bologna, gli universitari del Cua sono tornati a protestare contro il nuovo Isee, “grazie” al quale oltre 2000, tra studenti e studentesse, hanno perso la possibilità di accedere all’università, bloccando in mattinata la facoltà di Scienze Politiche in strada Maggiore. Davanti all’ingresso è stato posizionato un tavolo e sul portone chiuso affisso uno striscione con la scritta ‘Facoltà bloccata per il diritto allo studio’. I ragazzi del collettivo fanno entrare docenti e personale, ma non gli altri studenti, tranne quelli che devono sostenere esami.

Martedì università ed Er.GO hanno reso pubblico il piano di interventi disposti per far fronte alla grave situazione creatasi nel nostro ateneo in seguito all’approvazione del nuovo ISEE – spiega il Colletivo Universitario Autonomo di Bologna -.  Er.GO si impegna a riaprire un bando straordinario rivolto agli studenti che avevano perso la borsa, si tratta però di un bando con contributi sensibilmente più bassi rispetto a quelli degli anni precedenti (si parla di un tetto massimo di duemila euro a studente contro i cinquemila percepiti gli anni precedenti) che non dà nessuna risposta né per i prossimi anni né per le matricole escluse dai benefici a causa di questa riforma.

D’altro canto l’università  riduce ulteriormente le tasse a chi già rientra nelle soglie previste per l’accesso alla contribuzione ridotta. Una misura sicuramente utile, che però non risponde minimamente a tutti quegli studenti che a causa del nuovo ISEE cambiano fascia di tassazione. Lasciando inalterate le soglie ISEE e ISPE di accesso alla contribuzione ridotta, il problema non viene minimamente toccato; tutti quegli studenti che, con l’aumento dell’ISEE, vengono esclusi dalla contribuzione ridotta o dall’esenzione totale dalle tasse non vedono alcun beneficio nelle misure introdotte. Per questo non possiamo condividere l’entusiasmo con cui vengono presentate queste proposte, per questo abbiamo la necessità di continuare la mobilitazione.

Da mesi – prosegue il CUA – chiediamo all’università la concessione di un’assemblea d’ateneo con sospensione della didattica per aprire realmente un dibattito ampio sul diritto allo studio, perché tutti i disagi vissuti dagli studenti della nostra università possano finalmente avere uno spazio di discussione aperto per poter essere affrontati politicamente.  Dai blocchi del 4 novembre, lungo i civici 32 34 e 38 di via Zamboni, abbiamo aperto un’assemblea di oltre centocinquanta studenti che ha ribadito la necessità di costruire un dibattito ampio sul tema del diritto allo studio.

Durante l’occupazione del Rettorato della settimana seguente la prorettrice agli studenti si impegnava a comunicare all’ateneo la risposta a questa richiesta, ma questa risposta ieri non è arrivata. Per questo oggi, come annunciato, stiamo tornando a bloccare le facoltà, perché riteniamo sia impossibile continuare lo svolgimento regolare delle lezioni senza che tutti i nostri compagni di corso possano parteciparvi. Vogliamo continuare il dibattito aperto in questi mesi di mobilitazione anche a scienze politiche, per cui l’assemblea in programma alle 12 di questa mattina si terrà con le facoltà bloccate. Alle 14 invece partiremo da piazza verdi per andare alla mostra dei Brueghel con una nuova autoriduzione del biglietto, perché “diritto allo studio” significa anche poter accedere a eventi culturali propedeutici alla formazione universitaria con un prezzo accessibile a tutti gli studenti”.

 

















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