“L’allarme lanciato nelle scorse settimane dall’Oms a proposito del consumo di carni rosse e insaccati, ritenuti potenzialmente cancerogeni è qualcosa che non va certamente sottovalutato – commenta il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – tuttavia occorre ricordare, come sempre, quando si parla di alimentazione, come sia indispensabile controllare la qualità dei prodotti e scegliere in modo corretto, utilizzando tutte le informazioni disponibili anche grazie alle regole sulle nuove etichette”.
Confartigianato Carni rappresenta in Italia 2.400 aziende artigiane di produzione e lavorazione carni con 12mila addetti, una realtà produttiva che affonda le proprie radici nella tradizione e che, da sempre, segue criteri di altissima qualità.
“Ovviamente la difesa della propria salute – spiega William Toni, Presidente di Confartigianato lavorazione carni – passa da una accurata scelta di cosa si mangia. Le aziende artigiane italiane utilizzano metodi di produzione e di conservazione tradizionali e naturali che niente hanno a che vedere con l’uso massiccio di additivi e conservanti artificiali diffuso in altri ambiti produttivi. Proprio questi ingredienti sono i principali indiziati quando si parla di potenziale cancerogeno. Inoltre le nuove norme sull’etichettatura forniscono ampie garanzie al consumatore ed è possibile acquistare in sicurezza insaccati, salumi e carne rossa trattata, a patto che questa carne sia lavorata in modo corretto”.
A certificare l’alta qualità del cibo made in Italy è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) che impongono il rispetto di disciplinari di tutela della lavorazione e provenienza delle materie prime. L’Italia è leader nell’Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità. Per quanto riguarda le carni fresche sono 5 e per le preparazioni di carne (salumi e insaccati) sono ben 37.