E’ stato di 11 milioni 980 mila e 800 euro il corrispettivo preciso della vendita di azioni Hera spa cedute dal Comune di Modena nell’ambito dell’operazione iniziata nel pomeriggio di lunedì 26 ottobre e regolata oggi, giovedì 29. Lo ha comunicato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli al Consiglio comunale nella seduta odierna precisando che i ricavi “serviranno a coprire gli investimenti per l’edilizia scolastica, a partire dal recupero del liceo Sigonio, per le infrastrutture della smart city e per i luoghi della cultura, evitando i vincoli attualmente in vigore del Patto di stabilità. Serviranno, inoltre, da leva per l’impiego di risorse europee”.
Le azioni Hera vendute dal Comune di Modena sono state cinque milioni e 120 mila al prezzo di 2,34 euro per azione. Insieme a Modena hanno venduto complessivamente due milioni 332 mila e 138 azioni anche altri sei Comuni modenesi (Castelfranco, Sassuolo, Formigine, Maranello, Fiorano e Montefiorino) per un totale provinciale, quindi, di sette milioni 452 mila e 138 azioni per un controvalore complessivo di 17 milioni e 438 mila euro.
Considerando il complesso dei soci pubblici, invece, le azioni vendute sono state 19 milioni 668 mila e 583 per un controvalore lordo di 46 milioni 24mila e 484 euro. A seguito della vendita le quote di partecipazione variano così: Comune di Modena dal 6,9 al 6,5 per cento; totale soci modenesi dal 9,4 all’ 8,9 per cento; totale soci pubblici dal 53,8 al 52,5 per cento.
“La vendita – ha spiegato il sindaco – è avvenuta mediante una procedura accelerata di raccolta ordini riservata a investitori qualificati in Italia e a investitori istituzionali all’estero (cosiddetto “Accelerated Bookbuilding”) in modalità “back stop”, ossia con un prezzo minimo di acquisto garantito: nel pomeriggio di lunedì 26 ottobre, subito dopo la chiusura dei mercati – come da prassi nei collocamenti in “Accelerated Bookbuilding” – sono state effettuate le procedure di selezione delle banche collocatrici, mediante invito a presentare un’offerta di un prezzo minimo (prezzo di “back stop”) per l’acquisto di tutte le azioni Hera messe in vendita dagli azionisti pubblici e da collocare presso investitori istituzionali”.
Il miglior prezzo di back stop offerto è stato di 2,332 euro per azione. Il titolo Hera aveva chiuso a 2,402 euro. “Ciò significa – ha aggiunto Muzzarelli – che lo sconto richiesto dalle banche collocatrici è stato del 2,91 per cento, un dato eccellente se si tiene conto che lo sconto medio che ci si attendeva, in base a collocamenti analoghi, oscillava fra il 5 e il 7,5 per cento. Ciò ha dimostrato la fiducia dei collocatori nella bontà dell’operazione, a tutto vantaggio degli enti venditori”.
Il prezzo effettivo di vendita, cioè quello al quale le banche hanno collocato le azioni presso gli investitori nella sera e nella notte di lunedì 26 ottobre, è stato di 8 millesimi di euro superiore al prezzo di “back stop”. “I costi del collocamento – ha continuato il sindaco – sono risultati particolarmente contenuti: le commissioni trattenute dalle banche collocatrici sono infatti state il 70 per cento della differenza fra prezzo di vendita e prezzo di “back stop” e quindi, per il Comune di Modena, 28.672 euro. A esse si aggiunge il costo per l’advisor, indispensabile in operazioni di questo genere e pari per il Comune di Modena a 32.539 euro. Il fatto che il prezzo di back stop fosse già così vicino alla quotazione del titolo, oltre a dimostrare la fiducia dei collocatori, ha quindi anche consentito di contenere notevolmente i costi di collocamento”.