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Nutrie, approvata convenzione tra enti per i piani di controllo

Nutria-tanaContro la proliferazione delle nutrie nel territorio provinciale modenese saranno impiegati oltre 500 cacciatori abilitati degli Atc che, con il coordinamento della Polizia provinciale, interverranno sulla base dei Piani di controllo indicati dai Comuni. E’ quanto prevede, in sintesi, la convenzione per la gestione della nutria approvata all’unanimità, lunedì 19 ottobre, dal Consiglio provinciale alla quale aderiscono 12 Comuni della pianura modenese, l’Unione dei Comuni dell’Area nord, i Consorzi di bonifica Burana e dell’Emilia centrale, le associazioni agricole e l’Aipo.

«Dallo scorso anno – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente Provincia di Modena – la competenza sui piani di controllo è passata dalla Provincia ai Comuni che però non avevano gli strumenti tecnici e le risorse necessarie per affrontare singolarmente la proliferazione di una specie che mette a rischio i nostri argini e provoca danni all’agricoltura. Per questo la Provincia, mettendo a disposizione le proprie competenze, acquisite negli anni, si è assunta un ruolo di coordinamento che tramite questa convenzione consente di affrontare in modo efficace il problema».

La legge del 2014, infatti, classifica le nutrie alla pari di topi, ratti e talpe su cui è competente il Comune, nell’ambito della tutela igienico-sanitaria, mentre in precedenza, essendo inserite nella norma nazionale sulla fauna selvatica, erano di competenza della Provincia tramite i piani di controllo.

La convenzione consente la realizzazione dei piani di abbattimento dai Comuni che saranno effettuati dai cacciatori coadiutori autorizzati in base ai metodi dell’attività venatoria e con l’impiego di trappole. E nei periodi di apertura della caccia anche i cacciatori potranno partecipare all’attività.

Il costo complessivo delle operazioni è di quasi 90 mila euro, suddivisi tra tutti gli enti, in base alla popolazione e al numero degli abbattimenti passati, a sostegno delle spese di gestione e dell’attività di monitoraggio e controllo.

«Ora con questa convenzione – afferma Fabio Leonelli, comandate della Polizia provinciale – potremo intensificare gli abbattimenti che nel 2015 potrebbero arrivare complessivamente a oltre sei mila, in linea con l’attività svolta in passato dalla Provincia che ha consentito in sei anni di abbattere oltre 50 mila».

Le nutrie sono dannose per gli argini non solo a causa delle tane ma anche perché distruggono in profondità la vegetazione contribuendo a rendere le rive meno stabili e più facilmente soggette a frane.

La nutria è un roditore di grossa taglia (arrivano a pesare anche oltre dieci chili) originario del Sudamerica e introdotto in Europa negli anni ‘20 per la produzione di pellicce (il cosiddetto castorino). Dopo la crisi di questa attività, la nutria, non essendo cacciate e in assenza di predatori naturali, ha iniziato a moltiplicarsi velocemente in tutta Europa. Nel modenese la nutria è arrivata intorno ai primi anni ’80; i comuni  più interessati sono quelli dell’area nord.

 

Con il coordinamento della provincia, il ruolo di Comuni, Atc, Bonifiche, Aipo e agricoltori

La convenzione per il contrasto alla proliferazione delle nutrie individua come protagonisti di questa attività, cacciatori, coadiutori, referenti degli Atc, personale dei Consorzi di bonifica, dei Parchi, gli agricoltori e la Polizia provinciale che ha un compito di coordinamento (tra cui la raccolta delle richieste di intervento) e di controllo dell’attività.

I Comuni approvano i piani di controllo, i Consorzi di bonifica e Aipo comunicano la presenza di tane e chiedono gli interventi di controllo, oltre a fornire alla Polizia provinciale il programma degli interventi di sfalcio della vegetazione lungo i corsi d’acqua.

Gli Atc promuovono e gestiscono tramite i cacciatori-coadiutori gli interventi di abbattimento, anche attraverso le trappole, mentre le associazioni agricole segnalano la presenza di tane e individuano gli agricoltori che, dopo apposito corso, diventano coadiutori con la possibilità di utilizzare le trappole per la cattura e successivo abbattimento.

Nella convezione sono regolate anche tutte le modalità tecniche di svolgimento degli abbattimenti sia attraverso l’attività di sparo che l’utilizzo di trappole.
















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