Proprio in questi giorni – spiega Rocco Cipriano – apprendiamo dai giornali la sgradevole vicenda che sta facendo indignare i Cittadini e tremare il PD della vicina Sassuolo, sono diventati 3 infatti i dipendenti SGP coinvolti nell’ inchiesta della Procura con l’ex capogruppo PD Megale. In pratica sono indagati un politico con un ruolo nell’Amministrazione e tre uomini della consociata che può dare permessi per i locali pubblici, uno dei quali dell’ Ufficio Tecnico Comunale.
In questo clima di assoluta sfiducia nelle Amministrazioni locali, sollecitiamo il Sindaco Maria Costi affinchè condivida l’importanza di combattere la corruzione e la concussione suggerendogli l’adozione di strumenti utili ad aumentare la trasparenza negli atti pubblici ed a prevenire fenomeni corruttivi.
Martedì 13 in Consiglio Comunale andrà in discussione la Mozione ad oggetto: “Introduzione della procedura per la tutela dei dipendenti che denunciano illeciti, nota come Whistleblowing”, mi auguro che venga approvata all’unanimità.
La parola «whistleblower», che deriva dalla frase «to blow the whistle», letteralmente «soffiare il fischietto», è riferita all’azione dell’arbitro/polizia nel segnalare e fermare un’azione illegale. In un contesto come il nostro, il “whistleblower” è una figura ormai indispensabile per mantenere la legalità all’interno di uffici che, troppo spesso (come apprendiamo dai giornali), hanno avuto illeciti e abusi come protagonisti indiscussi delle attività svolte all’interno di essi. Quando è in atto un illecito, infatti, i primi ad accorgersene sono quasi sempre i colleghi di chi sta commettendo il reato, colleghi a cui, immancabilmente, viene poi estorto un silenzio complice con minacce e vero e proprio mobbing! Poter compiere questa azione di controllo, dunque, spesso non è solo una tutela della legalità e trasparenza del luogo in cui si lavora, ma anche e soprattutto della propria serenità ed incolumità.
Abbiamo depositato questa Mozione, per attivare questa procedura all’interno della macchina amministrativa formiginese. Riteniamo infatti che tutti i dipendenti comunali debbano avere la possibilità di denunciare presunte irregolarità riscontrate sul luogo di lavoro, dotandoli di uno strumento che permetta di fornire preziosi dettagli e di meglio circostanziare i fatti.
La legge 190/2012 che, disciplina le norme di anti-corruzione e per la prevenzione dell’illegalità nella pubblica istruzione, prevede la tutela del lavoratore che decide di segnalare possibili illeciti.
Si tratta dunque di adeguare l’ente Comunale ad una procedura di buon senso, come già fatto dalla Regione Emilia Romagna con la determina n° 4824 del 08/04/2014.
E’ un piccolo passo, ma un atto concreto per adeguarsi alle buone norme di altri paesi della Comunità Europea, affinché si possa porre un freno alla dilagante corruzione che serpeggia negli enti pubblici – conclude Cipriano – come purtroppo testimoniano gli scandali Mose, Expò, Mafia Capitale… e la vicinissima Sassuolo.