Quanti dei 200 nuovi profughi che la Prefettura di Modena ha comunicato essere in arrivo nella nostra provincia e che si aggiungeranno ai già 380 presenti, saranno dirottati a Sassuolo? Si aggiungeranno ai 21 già presenti in appartamenti in città o le quota di presenze a Sassuolo rimarrà invariata? Quale è lo status verificato dei soggetti presenti attualmente sul nostro territorio? E di quelli in arrivo? Rifugiato? Profugo? clandestino?”
Lo chiede il Capogruppo comunale di Forza Italia Claudia Severi alla luce dell’aumento del numero di sbarchi sulle coste Italiane e dei soggetti in attesa di riconoscimento dirottati nelle diverse province italiane tra cui Modena e, all’interno, a Sassuolo.
“Di fronte ad uno scenario inquietante di un governo fallimentare nelle politiche sull’immigrazione, totalmente incapace di fare valere in Europa le ragioni dell’Italia, e di porre in essere una politica efficace per risolvere alla radice il problema, impedendo la partenza delle altre 750 mila persone che sarebbero pronte a salpare dalla Libia in direzione Italia, non è accettabile continuare a non porre né limiti né programmazione, né controlli. A rischio sono la sicurezza, l’ordine e la salute pubblica, oltre che la tenuta del welfare.
Se in soli sei mesi assisteremo all’aumento di oltre il 60% del numero dei profughi presenti in provincia, e presumibilmente anche a Sassuolo, cosa succederà nei prossimi sei mesi, con l’arrivo di altre centinaia di migliaia di persone?
A sei mesi dalla prima risposta della Giunta che confermò la presenza a Sassuolo di 21 richiedenti asilo e annunciò l’intenzione di farli almeno lavorare, come ripetutamente richiesto dalla sottoscritta, al servizio della collettività che li ospita, che cosa è successo? Quanti oggi lavorano o hanno lavorato? Quanti di chi c’era ieri c’è anche oggi? Quanti di questi hanno ottenuto lo status richiesto per rimanere in Italia in modo regolare? Quanti no? E quelli riconosciuti clandestini sono stati lasciati liberi di scorazzare sul territorio? Sono tutte domande che esigono una risposta aggiornata e precisa. Il Comune, nell’interesse collettivo non se ne può lavare le mani.
Anche solo per una esigenza di trasparenza rispetto alla destinazione dei 33 euro che vengono spesi giornalmente per ogni profugo o sedicente tale presente sul territorio. Soldi che rappresenterebbero una manna dal cielo per le tante famiglie e per gli anziani sassolesi in difficoltà economiche sono esclusi da contributi pubblici”.
Per questo presenterò nelle prossime ore una interrogazione per conoscere i numeri ed i costi sociali di questa emergenza a Sassuolo, ma soprattutto per verificare se l’Amministrazione abbia o meno la consapevolezza ed il controllo sulla situazione in essere”.
(foto Ansa)