Si è svolto oggi presso la sede di Confindustria Ceramica l’incontro dal titolo “NUOVE PROSPETTIVE DEL SISTEMA LEED V4” volto ad illustrare alle aziende ceramiche la nuova versione del protocollo per ottenere la certificazione ambientale LEED per edifici, che entreranno in vigore a partire dal 31 ottobre 2016 e che sostituiranno quelle attualmente in vigore. Con l’occasione sono state presentate le Linee Guida settoriali sulle piastrelle di ceramica predisposte dall’Associazione, che si focalizzano sulle tematiche e le modalità operative che permetteranno alle piastrelle di ceramica italiane di continuare ad offrire al mercato il loro contributo nell’ambito del sistema di rating di edificio.
La certificazione ambientale LEED per gli edifici nasce negli Stati Uniti con il US Green Building Council che assegna un punteggio ad ogni nuova costruzione o ristrutturazione non residenziale (o residenziale con oltre 9 piani), secondo sei diversi ambiti, con l’obiettivo di attribuire un punteggio finale complessivo che rientra in 4 diversi livelli di certificazione, partendo da un minimo 40 punti per il certificato Base. In questo anche i materiali utilizzati concorrono al punteggio che, per le piastrelle di ceramica, contribuiscono fino ad 8 punti. Il nostro paese è stato uno dei primi a recepire il sistema di certificazione LEED e Confindustria ceramica e’ socio fondatore del Green Building Council Italia; inoltre, proprio presso la Palazzina di viale Monte Santo si trova la sede del Chapter Emilia Romagna, l’ente territoriale emanazione di GBC Italia competente in materia.
“La nuova versione del protocollo è cambiata in maniera sostanziale – dichiara Iris Visentin di Seed Box Consulting illustrando le Linee Guida settoriali – e ha toccato sia l’attribuzione dei crediti che la modulistica necessaria. In particolare sono cambiati i parametri di attribuzione dei crediti per quanto riguarda l’indice di riflessione solare a tre anni, l’utilizzo di imballaggi riciclabili e la regionalita’ dei materiali estratti e lavorati, che si è ridotta da 500 a 100 miglia (160 km) dal luogo del progetto. La presenza di una certificazione Ecolabel agevola la copertura di numerosi crediti. Con il nuovo protocollo si vuole incoraggiare l’uso di prodotti con i minori impatti ambientali e valorizzare i produttori di materie prime in cui è stato verificato il miglioramento dell’impatto del ciclo di vita”.
Ha poi preso la parola Nadia Boschi, Vice Presidente di GBC Italia, che ha illustrato l’attività dell’istituto. “La missione dell’istituto, che in Italia ha oltre 350 soci – ha affermato Nadia Boschi -, e’ migliorare la qualità della progettazione nel rispetto dell’ambiente in un’ottica di crescita sostenibile. Il GBC e’ presente in oltre 100 paesi e conta oltre 27.000 aziende associate. Sta aumentando la quantità di energia necessaria per la produzione dei materiali e il settore delle costruzioni e’ quello che utilizza maggiori risorse naturali: per questi motivi, la trasformazione in tempi brevi del ciclo produttivo in un’ottica sostenibile diventa una scelta strategica e un fattore economico competitivo”.
“In Emilia Romagna sono 81 le aziende e 19 i professionisti associati a GBC – ha affermato nel suo intervento Stefano Mora, Segretario del Chapter Emilia Romagna c – e sono previste iniziative di promozione locali per sensibilizzare e diffondere la cultura della certificazione LEED sul territorio: ad esempio organizzare forum e convegni, visitare cantieri LEED e agevolare la formazione dei soci, facendo rete tra i 13 Chapter locali, oltre a favorire il dialogo tra i diversi comparti delle costruzioni e i progettisti”.