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Bologna, siglato protocollo intesa tra Regione Emilia Romagna e l’Ente nazionale israeliano per la Memoria della Shoah

Shoah 00L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e lo Yad Vashem, l’Ente nazionale israeliano per la Memoria della Shoah con sede a Gerusalemme, hanno siglato un protocollo d’intesa basato sulla comune convergenza di intenti per promuovere una migliore comprensione sia della storia della Shoah in Italia e in Europa, sia dei diritti umani e delle libertà fondamentali sanciti nei principali documenti europei e internazionali.

A siglare il documento, la presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, e il presidente dello “Yad Vashem The Holocaust Martyrs’ and Heroes’ Remembrance Authority”, Avner Shalev.

Lo Yad Vashem, istituito nel 1953 con un atto del Parlamento israeliano, ha il compito di documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah, preservando la memoria dei sei milioni di vittime, attraverso i suoi archivi, la biblioteca, la scuola e i musei, e di ricordare i Giusti fra le Nazioni, non ebrei di varie nazionalità (a oggi, il numero è in divenire, ne sono certificati circa 25.700, di cui 634 italiani, fra i quali figurano anche emiliano-romagnoli) che rischiarono la vita per aiutare gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale e la persecuzione nazista.

Assemblea legislativa e Yad Vashem hanno anche assunto l’impegno di diffondere “l’insegnamento di questi temi tra le giovani generazioni” e di “offrire opportunità per l’aggiornamento dei docenti, stimolare la ricerca storica e metodologica, realizzare progetti e attività educative”, con l’obiettivo di promuovere una cultura basata sul rispetto reciproco, contro “ogni forma di discriminazione e pregiudizio”, in “difesa dei diritti inviolabili della persona”, e di stimolare “la crescita di un’identità comune di cittadinanza basata sulla pace, sulla solidarietà, sulla partecipazione attiva e democratica, sulla giustizia sociale e sul dialogo”.

L’impegno comune – si legge nel testo dell’accordo, condiviso in Ufficio di Presidenza e che avrà durata triennale –  si articolerà in diversi filoni, tra cui quello di “implementare attività commemorative per diffondere la conoscenza della Shoah e della Seconda guerra mondiale”, quello di “svolgere attività di ricerca per raccogliere e sviluppare materiale specialistico di carattere didattico, pedagogico e storico”, quello di “potenziare ed innovare gli strumenti e le metodologie per combattere ogni forma di pregiudizio, razzismo, antisemitismo e xenofobia”.

Altri obiettivi saranno la produzione e la diffusione di “prodotti didattici, pubblicazioni, mostre tematiche e altri strumenti per accrescere la conoscenza della storia e della memoria della Shoah”, la creazione di “reti internazionali e locali per lo scambio delle esperienze, la valorizzazione dei patrimoni archivistici e bibliotecari, la realizzazione di progetti comuni”, l’organizzazione di “eventi nei quali giovani e formatori di diversi Paesi possano incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi e condividere esperienze”, la “promozione di “progetti formativi in collaborazione con le scuole, e realizzare percorsi didattici rivolti a docenti e studenti, incentrati sulla Shoah e altri temi congiuntamente individuati” e, infine, lo sviluppo di progetti su questi temi che possano candidarsi a finanziamenti comunitari e internazionali.

















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