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Stampa 3D e svolte in medicina: al Rizzoli di Bologna i leader italiani

Dai tutori personalizzati per ogni paziente in Pronto Soccorso alla stampa di ossa e organi per i trapianti: presente e futuro della stampa 3D in medicina vengono discussi venerdì 19 giugno all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.

Una “foundation conference” per la nascita dell’Italian Digital Biomanufacturing Network (IDBN), la rete che collega a livello nazionale gli sperimentatori che hanno raggiunto i risultati più avanzati nell’applicazione della nuova tecnologia in diversi ambiti medici.

Il Rizzoli, con la Banca delle Cellule e del Tessuto Muscolo-scheletrico diretta dal dottor Pier Maria Fornasari, rappresenta un punto di riferimento: “Come produttori di tessuti necessari a diverse discipline mediche, dall’ortopedia al maxillo-facciale alla neurochirurgia, solo per citare le specialità che più di frequente supportiamo nella cura dei pazienti, abbiamo sempre lavorato raffinando un materiale di partenza fino a ottenere il segmento di osso o di tessuto, un po’ come fanno gli scultori con un pezzo di marmo. Ma poi ci siamo chiesti se è possibile arrivare allo stesso risultato con una tecnica additiva, ossia partendo dal nulla e aggiungendo materiale fino a ottenere il pezzo finito: la stampa 3D è la risposta.”

Applicazioni della stampa 3D in Italia sono in corso in università, ospedali, aziende. “L’idea della Rete – spiega il dottor Nicola Bizzotto, Ortopedico dell’Università di Verona e co-presidente della Conferenza – nasce dall’esigenza di sostenere l’utilizzo della stampa 3D per sfruttare al meglio il potenziale di questa tecnologia, sia relativamente ai migliori risultati di cura che può garantire ai pazienti, sia per l’opportunità di sviluppo anche economico che rappresenta in termini di innovazione tecnologica.”

 

La strada percorsa dalla stampa 3D in Italia verrà illustrata dai punti di vista dei suoi diversi protagonisti: gli specialisti che la utilizzano in Ortopedia, Chirurgia Maxillo-facciale e Vascolare, Neurochirurgia, i Radiologi, il mondo dell’industria partner dei progetti di ricerca portati avanti in ospedali e università, i bioingegneri che lavorano insieme ai clinici al bioprinting, la stampa di materiale biologico, cioè di cellule viventi e non solo di materiale plastico, fino agli esperti degli aspetti legali che questi sviluppi comportano.

L’interesse per la stampa 3D nel contesto europeo e l’obiettivo di internazionalizzazione con cui nasce la Rete sono evidenziati dalla partecipazione alla Conferenza del dottor Lorenzo Moroni dell’Università di Maastricht, esperto di bioprinting che collabora con uno dei più importanti centri mondiali di manifattura additiva in medicina rigenerativa, il Global Center for 3D Bioprinting di Utrecht.

Tutte le informazioni su www.idbn.org

















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