Una terra che “ha risposto al dolore con il coraggio”, ma che su “esenzioni fiscali e sburocratizzazione è stata vergognosamente tradita” da Stato e Regione. Lo scrive il capogruppo leghista Alan Fabbri in una lettera indirizzata – in occasione dei tre anni dal sisma d’Emilia – al governatore Stefano Bonaccini.
Fabbri denuncia che “neanche un euro di sconti sulle tasse è stato concesso alla nostra terra ferita”, terra che “produce il 2% del Pil nazionale” e che “regala ogni anno allo Stato 15 miliardi di tasse”. E “tre premier non sono ancora riusciti a dare risposte”. Il capogruppo leghista punta il dito contro “le tante promesse tradite dai parlamentari Pd Vaccari e Broglia: che hanno passato anni ad annunciare una fiscalità di vantaggio mai arrivata”. Il consigliere del Carroccio rilancia quindi la proposta della “no tax area” presentata dalla Lega Nord già il 12 giugno 2012, e avverte dei rischi della “babele burocratica”: “Oggi su 2,7miliardi di danni alle imprese, la Regione ha materialmente risarcito 245milioni. Un decimo. E sono passati tre anni. Di questo passo per il ritorno alla normalità serviranno trent’anni”. Nel mirino anche “la pioggia di cartelle esattoriali in arrivo nei Comuni del cratere”. “Questo non è il Paese che vogliamo: rapace e sciacallo”, conclude Fabbri. “Il Paese che vogliamo è quello che abbiamo visto dopo il sisma, solidale e coraggioso e di cui – dopo l’ esempio offerto in quei 20-29 maggio – andiamo ancora più orgogliosi”.
Fabbri denuncia che “neanche un euro di sconti sulle tasse è stato concesso alla nostra terra ferita”, terra che “produce il 2% del Pil nazionale” e che “regala ogni anno allo Stato 15 miliardi di tasse”. E “tre premier non sono ancora riusciti a dare risposte”. Il capogruppo leghista punta il dito contro “le tante promesse tradite dai parlamentari Pd Vaccari e Broglia: che hanno passato anni ad annunciare una fiscalità di vantaggio mai arrivata”. Il consigliere del Carroccio rilancia quindi la proposta della “no tax area” presentata dalla Lega Nord già il 12 giugno 2012, e avverte dei rischi della “babele burocratica”: “Oggi su 2,7miliardi di danni alle imprese, la Regione ha materialmente risarcito 245milioni. Un decimo. E sono passati tre anni. Di questo passo per il ritorno alla normalità serviranno trent’anni”. Nel mirino anche “la pioggia di cartelle esattoriali in arrivo nei Comuni del cratere”. “Questo non è il Paese che vogliamo: rapace e sciacallo”, conclude Fabbri. “Il Paese che vogliamo è quello che abbiamo visto dopo il sisma, solidale e coraggioso e di cui – dopo l’ esempio offerto in quei 20-29 maggio – andiamo ancora più orgogliosi”.