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Conclusa la tappa bolognese di OSCAD, campagna itinerante di educazione e sensibilizzazione alla legalità

OSCAD-BolognaCon una tavola rotonda tenutasi ieri pomeriggio presso la “Sala Petri” del Polo Tecnico Logistico della Polizia in via Bovi Campeggi, si è conclusa la tappa bolognese della prima campagna itinerante “Tutti differenti, tutti unici… insieme contro le discriminazioni” realizzata dall’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori).

Dopo aver fatto tappa stamattina in Piazza Maggiore a Bologna, con un truck allestito ad aula multimediale per incontrare agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado sui temi delle c.d. “discriminazioni 2.0”, la giornata è proseguita con un incontro rivolto ai dirigenti scolastici, ai docenti, agli educatori, ai genitori, alle varie associazioni impegnate sul territorio ed alla cittadinanza, dal tema “Dalla differenza al conflitto: associazioni e istituzioni a confronto”.

Alla tavola rotonda, inaugurata con i saluti del Questore di Bologna dott. Ignazio Coccia e del Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Antonio Jannece, moderata dal caporedattore de “Il resto del Carlino” Massimo Pandolfi, hanno portato il loro contributo: Carlo Di Palma, Comandante Polizia Municipale di Bologna, Simonetta Moro, presidente dell’associazione “Polis Aperta”, Agnese Cheli, responsabile del centro specialistico contro gli abusi e i maltrattamenti all’infanzia “Il Faro”, Carlo Barbieri, Direttore Tecnico Psicologo della Polizia di Stato, un rappresentante dell’Arma dei Carabinieri, Anna Rosa Rossi, responsabile Politiche per l’immigrazione della Cgil di Bologna, e Stefano Chirico dell’OSCAD.

Nel suo intervento, il Questore di Bologna ha sottolineato come la tappa bolognese sia stata un’occasione importante per riflettere sul valore della tolleranza e sulla necessità di un impegno collettivo nella lotta contro le discriminazioni, evidenziando l’importanza che la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri attribuiscono al rispetto per le differenze come valore aggiunto per la costruzione di una società migliore, nell’ottica di una dimensione orizzontale della sicurezza in cui l’operatore dialoga con le forze sociali e la società civile, che collaborano e contribuiscono al sistema di sicurezza partecipata.

 

















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