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Sessione europea 2015, in Commissione associazioni, enti locali, istituzioni e sindacati regionali

La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, ha tenuto oggi, nell’ambito della Sessione europea 2015, l’audizione degli stakeholder (portatori di interesse), vale a dire associazioni, enti locali, istituzioni e sindacati regionali chiamati a dire la loro su cò che andrà portato al tavolo dell’Unione europea in merito alle politiche da attuare nel 2015.

In apertura dei lavori, il presidente Pompignoli ha brevemente ricordato il Programma di lavoro della Commissione europea 2015, che anticipa le proposte legislative e gli altri atti con cui l’Ue interverrà nei diversi settori di competenza: integrazione e occupabilità nel mercato del lavoro; revisione intermedia della strategia Europa 2020; mercato unico digitale; strategia unica sull’energia; mercato interno per i beni e i servizi; mobilità dei lavoratori; proposta relativa a un accordo inter istituzionale su “Legiferare meglio”; riesame del processo decisionale per l’autorizzazione degli Organismi geneticamente modificati (Ogm).

Tino Vaccari, in rappresentanza di Confartigiano regionale, ha richiamato l’importanza dei fondi strutturali europei per il sistema socio-economico dell’Emilia-Romagna: 2,5 miliardi di euro nel periodo 2014-2015, “resi disponibili grazie allo sforzo della Regione, che ha messo a disposizione, a partire dal 2015, circa 60 milioni annui di cofinanziamento”. Ora, ha affermato Vaccari, “attendiamo i bandi per verificarne la concreta operatività e, soprattutto, il grado di accessibilità per le micro imprese, aziende con meno di 20 dipendenti, che sono il 95% delle imprese regionali”. Un universo imprenditoriale al quale, finora, dati i criteri Ue, “è andato appena il 20% dei fondi disponibili”. È per far fronte a questa sperequazione “che si invita la Regione a sensibilizzare il Governo e la Ue affinché il nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis) tenga in debita considerazione le micro imprese”.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro e le politiche per l’occupazione, Savino Di Noia, coordinatore del Servizio Mobilitas dello Europe Direct regionale, ha sottolineato “la valenza anche economica dello Sportello Mobilitas, servizio gratuito che offre orientamento e accompagnamento per la realizzazione di esperienze di studio, tirocinio, lavoro o volontariato all’estero e si rivolge a persone residenti o domiciliate in Emilia-Romagna”. Di Noia ha ricordato che “il servizio, finanziato dallo Regione, è unico in Italia e sta dando risultati superiori alle attese: oltre 1.700 persone, fra i 18 e i 30 anni, in due anni di attività”. Per il futuro ha richiamato la necessità “di rafforzare la rete dei soggetti interessati (enti di formazione, università, scuole superiori, istituti tecnici), e potenziare il coinvolgimento delle imprese”.

Luca Rossi (Confindustria Emilia-Romagna) ha manifestato “preoccupazione per l’arresto, in sede Ue, dell’iter di approvazione dell’industrial compact, l’atteso nuovo impianto di regole per il sistema della imprese europee, che dovrebbe portare sburocratizzazione, semplificazione e trasparenza, strumenti quanto mai necessari per rilanciare lo sviluppo”. Rossi  ha poi richiamato la Regione “a concentrare l’attenzione in particolare su 3 ambiti: i criteri di selezione dei progetti inerenti al Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis); l’attuazione della cosiddetta unione dei mercati dei capitali, finalizzata a rimuovere le barriere agli investimenti transfrontalieri nella Ue che impediscono alle imprese di accedere ai finanziamenti; la realizzazione dell’unione energetica europea, vale a dire strutturare una piattaforma comune per la produzione di energia sostenibile e un consumo responsabile”.

Forte accento sulla necessità, soprattutto in sede europea, “di aumentare la trasparenza nella definizione dei criteri e delle procedure di selezione dei progetti da ammettere a finanziamento” è stato posto da Anna Salsi (Cgil Emilia-Romagna), che ha chiesto alla Regione “di profondere ogni sforzo affinché le micro imprese non siano escluse dai finanziamenti”. Infine, Salsi ha invitato la Regione “a inserire nella sessione europea, fra le leggi regionali sulle quali concentrare azioni e investimenti, anche la legge regionale sulla parità di genere”.

Riguardo alla necessità “di migliorare l’informazione regionale sui bandi, di rafforzare il coordinamento con il mondo delle imprese e con il sistema delle autonomie locali, di risolvere il problema della trasparenza nell’accesso ai finanziamenti e di garantire l’inserimento nei progetti dei Comuni non capoluogo”, sono intervenuti anche Massimo Melega, vicepresidente Federmanager di Bologna, e Anna Rita Muzzarelli, assessore di Castel San Pietro Terme (Bo).

















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