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Cibo italiano sicuro, Coldiretti: “10 volte meno residui chimici”

I prodotti alimentari italiani sono dieci volte piu’ sicuri di quelli extracomunitari per quanto riguarda il contenuto in residui chimici. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’ultima relazione dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa). Appena lo 0,6 per cento dei prodotti Made in Italy, – sottolinea la Coldiretti Modena – contiene residui chimici oltre il limite mentre la percentuale sale all’1,4 per cento per i prodotti di origine comunitaria e addirittura al 5,7 per cento per quelli extracomunitari.

“Il merito di questo successo è tutto dei nostri agricoltori che lavorano con impegno per assicurare cibi sicuri e di qualità ai consumatori – sottolinea il Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri – e consentono all’Italia essere nell’olimpo internazionale dell’agricoltura per sicurezza alimentare e rispetto ambientale.”

L’Italia – Emilia Romagna in testa e Modena ai primi posti con 15 prodotti a denominazione di origine protetta (DOP) – ha il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario ma anche la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, il primato nella creazione di valore aggiunto per ettaro e quello della sostenibilità dal punto di vista ambientale per la ridotta emissione di gas ad effetto serra. Un risultato difeso dall’attività di contrasto alle frodi messa in atto dalla Magistratura e da tutte le forze dell’ordine anche se – continua Coldiretti Modena – occorre tenere alta la guardia e stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata in tutti gli alimenti.  Lo dimostra il fatto che – conclude la Coldiretti – l’82 per cento degli italiani è disposto a spendere di più per avere la certezza dell’origine e provenienza italiana del prodotto alimentare che acquista e tra questi quasi la metà (40 per cento) è disposto a pagare dal 5 al 20% in più e  il 12 % oltre il 20 %, secondo i risultati della consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti.

 

 
















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