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Reggiolo: “strozzavano” cliente, fratelli spacciatori arrestati

carabinieri-manetteSono stati denunciati da un loro cliente, un 39enne operaio mantovano, che nel tempo si era indebitato fin sopra i capelli (oltre 20.000 euro, 40 milioni delle vecchie lire). Proprio per effetto del debito accumulato, l’operaio mantovano è stato sottoposto ad azioni estorsive anche da parte di due fratelli abitanti a Reggiolo, comune della bassa reggiana. Per questi fatti verificatisi tra il settembre e il mese di ottobre del 1999 a Pegognaga, in provincia di Mantova, due fratelli di 47 e 44 anni originari di Milano e residenti a Reggiolo, sono stati arrestati dai Carabinieri  della Stazione di Reggiolo che hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso a loro carico il 3 aprile scorso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica preso la Corte d’Appello di Brescia.

L’attività di spaccio aveva come punto di riferimento un bar di Pegognaga e ha visto coinvolti oltre ai due fratelli anche il barista,  e un modenese entrambi 44enni. La denuncia dell’allora cliente dei 4 pusher ha visto i Carabinieri stroncare lo spaccio di droga e assicurare alla giustizia i 4 responsabili. Quindi l’iter processuale conclusosi   con quattro condanne: i 2 fratelli reggiani e il 44enne modenese sono stati condannati a 4 anni e 6 mesi di carcere e 700 euro di multa. Meno pesante la pena comminata al barista, 2 anni di reclusione e 4 mila euro di multa, in quanto quest’ultimo contrariamente ai tre correi non è stato riconosciuto responsabile del reato di estorsione aggravata. La condanna divenuta esecutiva ha quindi visto l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Brescia emettere l’ordine di carcerazione che è stato girato ai Carabinieri di Reggiolo nella cui giurisdizione i 2 fratelli risiedono. Ricevuto il provvedimento i Carabinieri vi davano esecuzione traendo in arresto i due reggiolesi che al termine dele formalità di rito sono stati condotti in carcere per l’espiazione della pena rideterminata in un anno e 6 mesi di reclusione per effetto dell’indulto che i due hanno beneficiato.
















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