Si tratta di un progetto svolto dagli alunni della Scuola secondaria di I grado “F. Ruini” di Sassuolo, nel periodo della pausa didattica, ovvero la prima settimana di febbraio, quest’anno prolungata causa maltempo. Un progetto interdisciplinare che ha coinvolto tutte le classi seconde, sez. A, B, C, D, E, F, G e la classe terza G (200 ragazzi in tutto) con l’intervento delle attiviste di Actionaid.
Ciascuna classe all’interno del progetto comune, “Io mangio tutto” e “La fame nel mondo”, ha sviluppato autonomamente delle tematiche specifiche attraverso: cartelloni e mappa “le cause della fame nel mondo”, l’intervista ai nonni, una frase per (contro) la fame, proverbi, ricerca ricette con avanzi presentati in ricettari a disco, ricetta-edro, ricette in pergamene, ricette tipiche dell’Emilia Romagna, menù e ricette in lingua inglese e francese, pupazzo di terra, il treno delle buone scelte: DOP, IGP e STG, biologico e Km 0, le piramidi alimentari, il tetraedro delle stagioni con frutta, verdure e ortaggi, giochi didattici (gioco di ruoli, il gioco dei biscotti, i cappelli dello Chef), Mistery box, l’albero delle mele, il decalogo del benessere, disegni, incontro con le attiviste…).
“Il messaggio più importante di questo percorso – spiega Maria Sole Piccioli di ActionAid – è l’ impegno positivo da parte di tutti gli studenti che hanno deciso di portare fuori dalle mura scolastiche l’insegnamento e la voglia di imparare, un simbolo della grande curiosità che i ragazzi mostrano su temi attuali e non lontani dal nostro mondo, la voglia di coinvolgere le famiglie in questo viaggio fatto con noi di ActionAid! …La preoccupazione più grande, quando organizziamo queste iniziative nelle scuole, è quello di “non arrivare” agli studenti, di non usare un linguaggio o immagini propri del loro mondo, di non coinvolgerli come vorremmo. Questo non è successo a Sassuolo: abbiamo riscontrato nei ragazzi la curiosità sincera, una grande voglia di attivarsi e impegnarsi per diventare artefici del cambiamento e di un futuro più giusto. Ho riscoperto la voglia da parte delle insegnanti di non attenersi al solo programma scolastico ma di voler costruire una consapevolezza nelle nuove generazioni su problemi che, ad oggi, affliggono i paesi di tutto il mondo.
Il lavoro della scuola non si ferma. Insegnanti ed alunni continueranno nel loro percorso di educazione sul diritto al cibo con altre attività e laboratori nuovi, portandosi dietro l’esperienza fatta con ActionAid.
La nostra speranza – aggiunge l’attivista – è quella di trovare sempre la collaborazione delle insegnanti e l’entusiasmo degli alunni riscontrati a Sassuolo, sono loro ad aver dato un valore aggiunto agli interventi realizzati nella scuola!”