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L’Osservatorio Geofisico di Modena: “non è tornato l’inverno; si affaccia, timidamente, la primavera”

cielo-pioggia-soleScrosci di pioggia intensa accompagnata da forti raffiche di vento di bora: questi gli effetti nella notte tra il 4 e 5 marzo del vivace, ma per fortuna veloce, fronte freddo associato a un profondo “ciclone tirrenico” transitato a Modena. In particolare l’anemometro dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di UNIMORE – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, situato sul torrione orientale del Palazzo ducale in Piazza Roma, ha registrato una velocità massima del vento di 89 km/h, classificato come “forza 10 tempesta” nella scala Beaufort ed in grado – secondo questa scala – di causare “sradicamento di alberi e considerevoli danni”, un vento senz’altro intenso, ma in realtà non raro per il nostro territorio.

“Modena – osserva l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario Luca Lombroso – pur non essendo ventosa e di solito caratterizzata da vento molto debole, assiste non poi così di rado a fenomeni di venti molto forti, in occasione per esempio di temporali, di episodi di föhn o, come la scorsa notte, di irruzione di venti di bora”.

Scorrendo gli annali che datano a partire dal 1830, in particolare, si trovano episodi anche ben più intensi: il 4 settembre 2007 con raffiche a 100 km/h; il 24 luglio 2004 con raffiche a 112 km/h, che è anche il record storico di vento, il 17 agosto 1998 con 106 km/h e un episodio simile, come stagione e come fenomeno, all’attuale, l’11 marzo 1982 con 106 km/h.

Relativamente alla pioggia complessivamente, fra la sera di mercoledì 4 e le prime ore di giovedì 5 marzo, si sono misurati 29 mm a Modena città e 16.5 mm a Reggio Emilia presso il Campus San Lazzaro, piogge – considerate dagli esperti – tutto sommato moderate.

Restando alle precipitazioni, dall’Osservatorio Geofisico universitario di Modena si è dato uno sguardo al mese di febbraio appena concluso, dove spicca un record storico.

Febbraio 2015, infatti, con i sui 168.3 mm registrati presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico universitario in Piazza Roma risulta in assoluto il più piovoso della storia, almeno da quando ufficialmente, ed in maniera scientifica, si raccolgono a Modena i dati meteo. Notevoli, e addirittura maggiori, le precipitazioni misurate a Reggio Emilia, arrivate a 200.3 mm.  Al riguardo va notato che la media mensile delle precipitazioni attese sarebbe di soli 31.3 mm, tanto che, climaticamente, febbraio dovrebbe essere il mese meno piovoso dell’anno.

A Modena sono stati ben 15 i giorni bagnati da precipitazioni, con 2 giorni di neve il 5 con 2 cm ed il 6 febbraio con 32 cm, una nevicata risultata molto intensa che ha avuto le ben note conseguenze, tuttavia inferiore all’intensa nevicata del 28 febbraio 2004 in cui si raccolsero al suolo 40 cm e, pure come dato del mese, inferiore ai 72 cm del febbraio 2012 e ai 69 cm del febbraio 2013, mentre lo scorso anno il mese di febbraio non vide un solo fiocco di neve. “Ormai evidente – commenta Luca Lombroso – l’estremizzazione anche delle nevicate”.

Febbraio è stato dunque straordinariamente perturbato ma, nonostante la grande nevicata, mite, con una temperatura media mensile di 5.8°C nella stazione storica dell’Osservatorio Geofisico universitario in centro a Modena, che è superiore al riferimento del periodo 1981-2010 di 5.2°C.”Lo scorso anno comunque febbraio, con 9°C di media mensile, fu ben  più caldo, ma è nell’inverno meteorologico appena concluso – afferma l’esperto Luca Lombroso – che troviamo l’anomalia termica più evidente e ancora una volta prossima ai record storici”.

Il trimestre dicembre-gennaio-febbraio, infatti, con una temperatura media nella stazione storica di Piazza Roma a Modena di 6.3°C, oltre a superare di 2°C la media di riferimento del periodo assegna all’inverno 2014/2015 il sesto posto nella graduatoria degli inverni meno rigidi. Il record spetta ancora all’inverno 2006/07, con 7.6°C, seguito dal 2013/14, 1997/98, 2000/01, 2007/08.

Si è trattato, dunque, di un inverno mite ed anche bagnato, con complessivi 236.7 mm di pioggia a Modena, circa il doppio della media climatica e fra i 20 più piovosi degli ultimi 185 anni.

Previsione. E i prossimi giorni? “Il gran vento della notte, che riprenderà a tratti a rinforzare a partire da giovedì 5 – dice il meteorologo Luca Lombroso – ha il pregio di spazzare gli inquinanti dall’aria ed anche di allontanare le nubi. Ci aspetta un bel fine settimana con aria limpida, frizzante e fresca di sera e al mattino, ma ben soleggiato di giorno. E la prossima settimana con un maggiore consolidamento dell’alta pressione risaliranno anche le temperature, Insomma, non è tornato l’inverno ma si affaccia, timidamente, la primavera”. 

















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