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Mafie, Saliera: “Il nostro impegno non è cominciato ora”

Simonetta-SalieraL’Emilia-Romagna non è più un “territorio esente dall’infiltrazione mafiosa e dalla sua deleteria cultura”, per questo “le istituzioni devono rafforzare l’attenzione e il loro impegno per la legalità”, perché “l’infiltrazione delle mafie va combattuta e non taciuta”. E’ però altrettanto importante ricordare “le azioni che la Regione Emilia-Romagna e l’Assemblea legislativa regionale portano avanti da tempo”, a partire dalla collaborazione con Libera Informazione per il monitoraggio sui territori, dall’attività di studio e analisi e, soprattutto, da una specifica legge, la numero 3 del 2011, dal titolo di per sé emblematico: ‘Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile’. Legge regionale che “è stata inserita dall’Onu fra le buone pratiche contro la criminalità organizzata”.

A parlare è la presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, oggi pomeriggio all’iniziativa antimafia “I campi della legalità”, promossa a Bologna da Spi-Cgil Emilia-Romagna insieme all’associazione Libera di Don Ciotti: tra i presenti anche Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, che ha già visitato l’Emilia pochi giorni fa in due differenti occasioni, prima a Reggio Emilia poi a Modena.

“Con questa legge l’Emilia-Romagna ha avviato un percorso di cooperazione istituzionale con altri enti, a partire dal sistema delle autonomie locali, poi con l’associazionismo e il volontariato, con l’imprenditoria, con il sistema scolastico e universitario, con gli organi che hanno competenza in materia di contrasto e repressione della criminalità organizzata”, spiega Saliera nel suo intervento. E l’applicazione della norma, prosegue la presidente dell’Assemblea legislativa, ha portato “a 78 accordi siglati con pubbliche amministrazioni per la realizzazione di progetti di prevenzione e contrasto e per il recupero di beni confiscati (l’Emilia-Romagna ha la percentuale più alta di beni confiscati già a rimessi a disposizione della collettività), con un impegno finanziario per la Regione di circa 1,8 milioni di euro”. E a “15 progetti di rilievo regionale promossi da associazioni di volontariato e sostenuti dalla Regione, progetti che complessivamente hanno previsto un costo di realizzazione di quasi 600.000 euro, 373.000 dei quali messi a disposizione dalla Regione stessa”. Non c’è però solo l’aspetto finanziario: “Abbiamo messo in campo competenze tecniche e di progettazione – con Enti locali e istituzioni scolastiche e universitarie – per tanti tipi di azioni: mobilitazione della società civile, interventi culturali e formativi, anche di natura specialistica, seminari tematici, costituzione di ‘Centri per la legalità’, recupero e riutilizzo di beni confiscati o in via di assegnazione”.

Nello specifico, poi, c’è stato e c’è l’impegno dell’Assemblea legislativa: “Due leggi di settore approvate, sempre con il duplice obiettivo della prevenzione e del contrasto, per i comparti dell’edilizia (nel 2010) e della logistica-facchinaggio-autotrasporto (nel 2014). E la battaglia condivisa da tutte le forze politiche per avere la Direzione investigativa antimafia in Emilia-Romagna, cosa poi avvenuta e che ha dato risultati concreti”. Insomma, sottolinea Saliera, “l’impegno dell’Assemblea legislativa è sotto gli occhi di tutti, e così come quello più generale della Regione Emilia-Romagna non è cominciato adesso”.

Ma, avverte la presidente, citando il giudice Antonino Caponnetto, “la mafia teme di più la cultura del carcere, e per questo motivo- ricorda davanti ai ragazzi dell’Istituto Rosa Luxemburg di Bologna che hanno partecipato alla giornata presentando uno spettacolo dal titolo ‘Vita nostra’-, l’Assemblea legislativa è impegnata direttamente in attività di promozione della cittadinanza attiva e di temi quali la Memoria, i diritti e, appunto, la legalità, con progetti rivolti ai giovani, perché è nelle scuole ed è con le scuole che lavoriamo. E nella passata legislatura, complessivamente l’Assemblea legislativa è entrata in contatto con oltre 173 mila soggetti: studenti e scuole, appunto, volontari, operatori, amministratori locali, esperti, docenti. Per fare cultura, per diffondere la cultura della legalità”.

















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