In provincia di Modena si concentra l’11,6% dei mercati e il 12,3% dei posteggi, la specializzazione delle imprese attive è soprattutto nel settore dell’abbigliamento (47%), 9 imprese su 10 sono ditte individuali,
gli operatori nati all’estero sono il 31% del totale, sicurezza, abusivismo e promozione sono gli aspetti più problematici. E’ quanto emerge, in estrema sintesi, da una articolata ricerca condotta nelle scorse settimane sul commercio ambulante del territorio modenese da Fiva-Confcommercio e Iscom Group.
I mercati presenti
In Emilia-Romagna sono presenti 732 mercati e di questi ben 85 sono organizzati in provincia di Modena, per un totale di 4.039 posteggi (dati al 31-12-2012). Nel territorio modenese si concentra dunque l’11,6% dei mercati e il 12,3% dei posteggi dell’Emilia Romagna.
Numero di imprese attive e specializzazione merceologica
Il numero delle imprese attive in Regione è pari a 9.546 (dato aggiornato al 30/06/2013), in calo rispetto all’anno precedente (-0,8%), di cui il 14% (1.356) è presente in provincia di Modena: si tratta della seconda provincia in Emilia Romagna per numero di imprese attive, seconda solo a Bologna (19% del totale). Va poi detto che nel Comune di Modena risulta iscritto il maggior numero di imprese del commercio ambulante della provincia: si tratta di 263 imprese. È il terzo «polo» dopo Bologna (dove si trovano 752 imprese) e Ravenna (422 imprese).
Delle 1.356 imprese che operano nel commercio su aree pubbliche, il 19% rientra nel comparto alimentare, ma la specializzazione prevalente è l’abbigliamento-calzature (47%).
Forma di impresa
Mentre a livello regionale il 92% delle imprese si presenta in forma di ditta individuale, in provincia di Modena, 90 imprese su 100 sono ditte individuali, 8 sono società in nome collettivo e 1 società in accomandita semplice.
Gli stranieri che operano nel settore
A livello regionale gli operatori nati all’estero sono il 41%, con percentuali superiori al 50% nelle province di Bologna (53%) e Ravenna (52%). Modena si distingue per avere una delle più basse percentuali di imprenditori stranieri (31%), nati prevalentemente in Marocco (18%) con una presenza non importante, seppur in crescita di operatori di etnia cinese (4%).
Il 51% degli operatori iscritti al Registro delle Imprese della provincia di Modena è residente nella stessa provincia di Modena: si tratta di uno dei più elevati tassi di «radicamento».
Le criticità
Gli elementi più problematici manifestati dagli intervistati riguardano il peso assunto dalla burocrazia, la sicurezza, la presenza di abusivi, la difficoltà di realizzare politiche promozionali e la scarsa qualità della merce presente. Su tale ultimo aspetto è da sottolineare come la liberalizzazione delle merceologie vendute dagli operatori abbia portato alla perdita di varietà nei mercati, con un impoverimento della scelta merceologica derivante dalla tentazione di appiattimento degli operatori su prodotti a minor valore.
“I mercati hanno bisogno di riqualificarsi – puntualizza Alberto Dugoni, presidente provinciale di Fiva-Confcommercio Modena – puntando sulla qualità e sulla diversificazione merceologica. Le Istituzioni, dal canto loro, devo garantire il pieno rispetto della legalità perchè chi sta dietro un banco sia sempre in regola a livello fiscale e contributivo e le merci esposte siano regolarmente acquistate e etichettate”.