Nella giornata di ieri si è svolto a Castelnovo in Municipio un incontro tecnico operativo al quale hanno partecipato l’Amministrazione comunale, con il Sindaco Enrico Bini e l’Assessore alla Protezione civile Silvio Bertucci, il Parco nazionale, il Cai Bismantova, le Guide della Pietra di Bismantova, i membri del Comitato per il Restauro dell’Eremo, i gestori del Rifugio della Pietra ed i tecnici dell’Università di Modena e Reggio che stanno attuando il progetto di monitoraggio della Pietra di Bismantova a partire dalla frana del 2012. Il tema dell’incontro erano ovviamente i prossimi passi da intraprendere a seguito del consistente distacco di roccia verificatosi dalla parete di Bismantova venerdì scorso.
Spiega l’Assessore Bertucci: “Stiamo cercando di pianificare il da farsi insieme a tutti i soggetti interessati: il primo obiettivo che ci siamo dati è di stilare una tempistica degli interventi e dei possibili tempi di riapertura, almeno parziale, della Pietra.
Nel frattempo con i tecnici della Regione abbiamo avviato la richiesta dello stato di calamità naturale: già domani, mercoledì, sarà a Castelnovo una squadra guidata dal Direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile Maurizio Mainetti. La squadra utilizzerà anche un drone, che potrà volare sulla verticale del distacco ed analizzare ancor più in profondità tutta l’area di crollo”.
Prosegue l’Assessore Bertucci: “La chiusura complessiva di tutta la Pietra di Bismantova è stata decisa a titolo precauzionale: vogliamo sottolineare che non tutte le pareti di Bismantova presentano uguali fattori di rischio, per cui contiamo di riaprire presto alcuni dei sentieri di accesso e di salita alla Pietra. Ovviamente per far ciò attendiamo comunque i risultati del primo esame complessivo che si sta portando avanti con gli esperti dell’Università. Per quanto riguarda invece quella che è stata l’area del crollo, che potremmo definire “zona rossa”, il discorso è ovviamente diverso: la messa in sicurezza richiederà tempo e investimenti piuttosto consistenti, in quanto non sarà soltanto necessario asportare il materiale caduto, operazione che presenta già di per sé grosse difficoltà logistiche, ma ci sono anche altre fessurazioni da analizzare e su cui eventualmente effettuare interventi, con ditte specializzate che compiano abitualmente operazioni di questo tipo sulle Alpi. Un altro obiettivo comune uscito dall’incontro è quello di mantenere costante l’informazione su ogni passaggio che compiremo, anche perchè in questi giorni sono state pressanti le richieste in tal senso, da parte dei tantissimi amanti della Pietra non solo della provincia di Reggio ma un po’ da tutta Italia”.