E’ vero che l’aereo è senz’altro il mezzo di trasporto più potente e veloce, ma non dimentichiamoci del caro, vecchio treno, che per secoli è stato l’unico mezzo di trasporto di merci e persone nel Vecchio continente ed anche fuori. A Strasburgo, dove il Parlamento europeo riunito in plenaria ha approvato nuove norme per una rete ferroviaria europea più efficiente. Perché oggi su distanze relativamente brevi il treno entra direttamente in competizione con l’aereo, per esempio attraverso le linee ferroviarie internazionali veloci come il Thalys che collega regolarmente a prezzi concorrenziali Francia, Belgio, Germania e Olanda o l’Eurostar che da Bruxelles ti porta a Londra in un paio d’ore.
Le nuove norme approvate dovrebbero aumentare l’offerta di servizi di trasporto internazionale di merci e passeggeri e migliorare la loro qualità, il tutto facendo chiarezza sulle regole di concorrenza.
L’idea, infatti, era quella di separare le società che gestiscono le infrastrutture dalle imprese ferroviarie. Questo non è stato possibile perché in Italia, come nella maggior parte degli altri paesi Ue, le società proprietarie della rete e quelle proprietarie dei treni sono separate ma fanno capo alla stessa azienda statale, da noi le Ferrovie dello Stato. E questo crea una posizione di vantaggio sul mercato. Il compromesso raggiunto nel testo prevede che siano resi trasparenti tutti i passaggi di denaro tra le due aziende per individuare eventuali scorrettezze.
Oltre a questo si è deciso di creare un authority, un’istituzione regolatrice, che in principio avrebbe dovuto essere europea, poi è diventata solo nazionale. Tale authority dovrebbe monitorare la concorrenza e risolvere i reclami in tempi rapidi (da 6 a 16 settimane).
«Sarebbe forse stato meglio creare un’autorità europea, avrebbe garantito maggiore indipendenza. Anche nazionale va bene, l’importante è che non ci siano conflitti di interessi: le persone che ricopriranno i ruoli chiave dovranno essere davvero indipendenti – commenta l’onorevole Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti – In ogni caso l’accordo è buono e prevede, tra le altre cose, incentivi per ridurre l’inquinamento acustico e per dotare i treni di un sistema europeo di controllo (Ects) per la massima sicurezza».