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Emergenza idraulica: le strutture della Renana tutte operative a pieno regime

Scolo-Acquarolo-Alto-con-crollo-arginale-successivo-a-travaso-in-CERDa giovedì mattina il comprensorio della Bonifica Renana è stato interessato da precipitazioni particolarmente intense, specialmente nell’area di pianura, dove si sono riversati tra gli 80 e i 100 mm di pioggia nelle ultime 36 ore, con picchi massimi di 120 mm verificatisi nell’imolese e nel medicinese.

La rete di quasi 2.000 km di canali artificiali del Consorzio, da 48 ore riceve tutte le acque della pianura bolognese, in attesa che scenda il livello dei corsi d’acqua naturali cui sono destinate. Nei principali canali si sono raggiunti livelli di invaso che i tecnici della Renana non ricordavano da decenni e da giovedì 5 febbraio tutte le 25 casse di laminazione consortili stanno lavorando a pieno regime, stoccando le acque di piena transitanti nel reticolo di scolo della Bonifica. Complessivamente il sistema delle casse del Consorzio può accogliere oltre 42 milioni di metri cubi di pioggia, in attesa di farle defluire, passata la piena.

Nelle prossime ore, l’ondata di piena è attesa nel nodo idraulico di Saiarino, ad Argenta, dove sono già entrate in funzione le principali casse di sistema della Renana: Campotto Bassarone e Vallesanta, ampie 850 ettari.

Nelle ultime ore alla criticità del reticolo di pianura si è sommata la piena dei fiumi regionali in cui scaricano i canali di bonifica: ciò ha reso necessario l’impiego di tutti gli impianti idrovori di sollevamento della Renana (cioè 26 impianti, dotati di 61 pompe) per consentire lo scarico dei canali. Da giovedì stanno funzionando a pieno ritmo tutte queste strutture di sollevamento meccanico delle acque: sia gli impianti idrovori principali (Forcelli, Bagnetto, Due Luci, Campotto, Valle Santa, Saiarino, Correcchio, Massarolo e Malalbergo) sia gli impianti di sollevamenti minori presenti nella pianura. Sono tutti attivi da 36 ore con il massimo impegno delle 61 pompe ed una potenza energetica impegnata pari a 13.208 kWH. Oltre 70 gli addetti tra tecnici e operai, gli addetti della Bonifica Renana impegnati stabilmente da giovedì scorso nella gestione dell’emergenza alluvionale

Ieri, una situazione particolarmente critica si è verificata nei dintorni di Medicina, dove già da giovedì il torrente regionale Gaiana è esondato, riversando le proprie acque nel reticolo della Renana, già impegnato dalle abbondanti acque di pianura dei propri bacini. L’impianto idrovoro Massarolo (che solleva le acque dell’area di questo sottobacino) è stato quindi impegnato nel pompaggio di una portata d’acqua superiore alle proprie capacità e ciò ha reso difficile mantenere asciutta l’area interessata.

Nel medicinese, per risolvere gli allagamenti di una area di circa 250 ettari e salvaguardare dal rischio di crollo degli argini dello scolo Acquarolo una serie di case isolate, nella scorsa notte si è eccezionalmente deciso di scaricare parte delle acque di tale scolo nel Canale Emiliano Romagnolo. Quindi, su richiesta della Bonifica Renana e del Comune di Medicina, il direttore della Protezione Civile Emilia-Romagna Mainetti e il direttore della Difesa del Suolo regionale Bortone hanno autorizzato questo intervento di natura eccezionale; stanotte i tecnici delle Renana hanno aperto le paratoie per riversare nel CER la quota d’acqua piovana in esubero rispetto alla capacità di tenuta del reticolo idraulico medicinese. Altra situazione d’emergenza si è verificata ieri a Castel Guelfo, dove le Renana è intervenuta con la propria unità di pompa idrovora mobile per facilitare il deflusso dello scolo Canalazzo, a salvaguardia delle abitazioni del capoluogo.

















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