L’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia traccia un bilancio meteorologico del 2014 che è stato per molti aspetti un anno da record. Soprattutto nelle temperature, con una media di 16,3°C che rende il 2014 “l’anno più caldo” mai registrato dal 1860. E’ come se Modena si fosse spostata 600 kilometri più a sud.
Che anno è stato il 2014, meteorologicamente parlando? Sicuramente, stando ai dati dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia questi, appena passati, sono stati 365 giorni da record.
Da record per molti aspetti: per gli eventi meteorologici che a cui abbiamo assistito e per le temperature che hanno caratterizzato l’anno.
Il 2014 è stato ricco di eventi estremi, fra i tanti ricordiamo l’alluvione del 18-19 gennaio nella bassa modenese, e il tornado di aprile che per il secondo anno consecutivo, ha colpito ancora la media e bassa pianura modenese. L’estate è stata piuttosto insolita e si è caratterizzata come molto perturbata e piovosa.
In merito alle temperature i dati, soprattutto per le stagioni autunnale ed invernale, sono straordinari, basti pensare che novembre e dicembre sono stati i più caldi dal 1860, da quando vengono effettuate le misurazioni a Modena (1860 per la serie delle temperature) mentre gennaio, febbraio e ottobre si collocano in seconda posizione. Analizzando invece le temperature su un piano stagionale si può dire che lo scorso autunno sia stato il più caldo di sempre e l’inverno il secondo più caldo di sempre.
“E’ incredibile – ha dichiarato Luca Lombroso, meteorologo dell’Osservatorio Geofisico di UNIMORE – come tutti questi “mesi record caldi” appartengano al XXI secolo mentre i “mesi record freddi” siano tutti di oltre mezzo secolo fa, il più recente nel’aprile 1958 e molti addirittura nel XIX secolo. I nostri bisnonni resterebbero probabilmente basiti di fronte alla rapidità con cui sta cambiando il clima”.
Il 2014 si è chiuso con una temperatura media di 16.3°C, che supera la serie climatologica 1981-2010 di 3°C e supera per la prima volta appunto la soglia dei 16°C. Complessivamente, quindi il 2014 è stato l’anno più caldo dal 1860, e di fatto è come se Modena si fosse spostata più a sud di 600-800 km.
Notevoli anche i valori registrati al Campus di via Campi con una temperatura media di 15.1°C, e a Reggio Emilia che segna 15.0°C.
Anche gennaio 2015 non vuol essere da meno e le ultime giornate, malgrado le modeste gelate notturne, hanno registrato temperature massime di 3-4°C sopra le media.
La previsione, per i prossimi giorni è di un ulteriore e bizzarro aumento delle temperature per una sorta di ondata di caldo fuori stagione. Questo a causa della situazione meteorologica che porterà, insieme ad un cuneo dell’anticiclone delle Azzorre, venti nordoccidentali caldi che causeranno il fenomeno del “föhn alpino”, vento caldo e secco che porterà a temperature primaverili nel fine settimana, sia in Appennino che nella pianura emiliana. In montagna sono previsti valori di 14-16°C a 1500 m, temperature addirittura più calde di quelle registrate lo scorso ferragosto. In pianura si andrà attorno ai 14-16°C o forse più, ma il valore dipenderà dai tempi, modi e luoghi in cui irromperà il vento di föhn per cui è presto per stabilire se verrà insidiato il record del 19 gennaio 2007 (22.4°C).
Per un occhio alle temperature www.meteo.unimore.it/meteo/