“L’unica novità che il segretario della Lega porta all’attenzione della stampa è che i profughi, evidentemente, tanto fastidio non danno se, da Luglio, solo oggi si accorge della loro presenza”. L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sassuolo Antonella Vivi, in questo modo, risponde al segretario della Lega Nord Gian Francesco Menani in merito alla presenza di profughi a Sassuolo, provenienti dall’operazione Mare Nostrum.
“Si tratta di profughi – aggiunge l’Assessore – non di clandestini come li definisce Menani, che la Prefettura ha destinato a Sassuolo come, a suo tempo, fece quando lui era Vicesindaco e Assessore alla Sicurezza. Afferma che non ne abbiamo dato comunicazione alla città: addirittura ho rilasciato interviste video per chiarire chi sono, quanti sono e da dove vengono: era il mese di Luglio, i profughi erano appena arrivati, da allora non è cambiato assolutamente nulla”.
Riepilogando l’iter previsto dall’operazione Mare Nostrum, i richiedenti asilo arrivano presso la Prefettura di Bologna che, a sua volta, li trasferisce presso le singole Prefetture della Regione in base al numero di abitanti e alla disponibilità. La Prefettura di Modena ha incaricato la ditta Kaleidos, che si è aggiudicata l’appalto, di reperire le sistemazioni per i profughi in ogni comune della provincia, tenendo in considerazione il numero di residenti ed il fatto che, per decreto, i comuni del cratere non devono essere presi in considerazione.
Per fare questo, Kaleidos, affitta appartamenti direttamente da cittadini privati, senza passare attraverso gli uffici comunali ai quali viene solamente data la comunicazione.
Tutto ciò è avvenuto sul finire del mese di Giugno: da allora Kaleidos ha reperito la disponibilità di ulteriori due appartamenti che, però, al momento sono vuoti.
“L’unica differenza che c’è da quando lui era assessore alla sicurezza – prosegue l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sassuolo Antonella Vivi – è che allora era il Comune, con la propria Agenzia Casa e gli uffici dei Servizi Sociali, a doversi occupare dei profughi, anticipando le spese che poi venivano rimborsate; oggi il rapporto è tra Prefettura, Kaleidos e proprietari degli appartamenti: il Comune non anticipa denaro e non impiega assistenti sociali. Non escludo, però, che nei prossimi mesi queste persone possano essere impiegate per lavori socialmente utili, di pulizia o volontariato: non appena avranno più dimestichezza con la lingua abbiamo in programma un incontro con Kaleidos proprio per questo”.
Sono tre gli appartamenti, tutti in centro, che attualmente ospitano i profughi: si tratta di 21 persone in tutto, tutte quante richiedenti asilo e che, quindi, per legge non possono effettuare nessuna attività lavorativa per un periodo di sei mesi. Provengono dalla Nigeria, dal Senegal, dal Mali e dalla Costa d’Avorio e, naturalmente, prima di essere trasferite in città hanno effettuato tutte le analisi e le vaccinazioni.