“Apprendiamo con soddisfazione che la Commissione Bilancio del Senato ha approvato, all’unanimità, tra le altre misure, l’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli edifici inagibili e della Tasi per il primo semestre 2015 per l’area del sisma. Ma siamo ancora più soddisfatti del parere favorevole dato dal Governo alla creazione di nuove Zone Franche Urbane nell’area del cratere sismico. Ora, però, non bisogna perdere l’occasione per inserire in queste Zfu le aree produttive. Non dimentichiamo che il terremoto del 2012 è la prima calamità di questo genere ad aver colpito in modo così pesante una zona a forte vocazione produttiva”.
Rete Imprese Italia, formata da Lapam Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio, commenta in questo modo i provvedimenti assunti in favore dell’area del sisma del maggio 2012: “Avevamo dapprima chiesto la ‘no tax Area’, in seguito forme di fiscalità di vantaggio come l’istituzione di Zone Franche Urbane. Abbiamo sempre ritenuto che la Zona Franca dovesse essere costituita dall’intero territorio comunale, per i comuni colpiti dal sisma. Se, come ci pare di capire, questa non comprenderà l’intera area del cratere sismico, è comunque fondamentale che, oltre ai centri storici, anche le aree produttive e le zone artigianali rientrino in queste Zfu. Il terremoto emiliano – sottolineano Confesercenti, Confcommercio Lapam e Cna – ha colpito un territorio che produce il 2% del Pil nazionale, fatto di distretti e di piccole imprese diffuse, oltre che di centri storici. Il cratere è nel pieno della ricostruzione, con tutti i problemi di finanziamento e difficoltà di vario genere, un sostegno tangibile da parte dello Stato è indispensabile”.