Dall’orto alla classe; dalle tradizioni locali all’alimentazione. A scuola la campanella suona anche per loro. Sono gli oltre cinquanta nonni volontari che, attraverso le associazioni a cui appartengono o l’impegno individuale, in quest’anno scolastico si recheranno in 96 classi di ogni ordine e grado prevedendo una presenza di quasi 2000 studenti. Un’attività che si ripete da anni nell’ambito degli itinerari didattici Scuola-Città, le proposte didattiche a cura del Centro Memo del Comune di Modena.
Oltre una quarantina di nonni volontari ha incontrato questo pomeriggio in Municipio il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore a Cultura e Scuola Gianpietro Cavazza che ha sottolineato “l’importante relazione che si stabilisce tra nonni e ragazzi attraverso uno scambio di conoscenza e memoria che li fa sentire parte di una comunità che è parte della loro identità”.
“E’ importante che continuiamo a vederci – ha aggiunto il sindaco rivolgendosi ai volontari – per potervi dire grazie per quello che fate. Abbiamo sempre bisogno di mantenere il contatto per riallacciare i fili della nostra comunità”.
E davanti a sindaco e assessore il Coro delle mondine di Nonantola ha intonato alcuni canti popolari che raccontano la vita dei campi, proprio come fa in classe con i bambini delle scuole. Oltre al Coro, erano presenti rappresentanti delle associazioni Incontro, Clessidra, della Società del Sandrone e degli Orti per anziani dove gli alunni vanno per conoscere la stagionalità di quanto mangiano e i processi di coltivazione. I tanti itinerari proposti ogni anno alle scuole si muovono infatti su due filoni: uno legato al percorso scientifico, l’altro storico, sociale ed è in questo modo che i bimbi assaporano il ruolo dei cantastorie prima della televisione, narrazioni mitologiche o letterarie, la magia dei burattini o semplicemente come si costruiscono modellini e fiori di carta.