In molti cimiteri una parte dei sepolcri e delle cappelle, troppo spesso, versa in stato di abbandono. In alcuni casi sono anche necessari lavori di adeguamento alle normative antisismiche. Per incentivare il recupero di parte dei cimiteri italiani, il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, autore anche di un più ampio disegno di legge sulle attività funerarie, ha depositato un emendamento alla Legge di stabilità che prevede l’estensione delle detrazioni concernenti il settore abitativo anche alla manutenzione dei sepolcri e alle spese sostenute per l’acquisto dei relativi arredi funebri. In sostanza, le spese documentate sostenute per interventi effettuati su tombe, cappelle, sepolcri e manufatti cimiteriali potranno accedere a una detrazione d’imposta del 36% fino a un tetto di 16mila euro per ogni unità sepolcrale e di 3mila euro per l’acquisto degli arredi funebri. “Si tratta di una misura – spiega il senatore Vaccari – che favorisce il recupero di parte dei nostri cimiteri, facilita lo sviluppo di nuova occupazione, produce l’emersione dal “nero” in un settore troppo spesso “opaco”, per di più senza oneri per l’Erario che, anzi, potrebbe avvantaggiarsi dell’incremento delle attività manutentive con il conseguente incasso dell’Iva”. Nell’emendamento si specifica che cosa si intenda per unità sepolcrale, si fissa un tetto alle spese detraibili e si indicano quali siano i soggetti che possono richiedere la detrazione. La norma non si applica solo ai monumenti sepolcrali, ma anche alle più modeste tombe di famiglia: l’unità sepolcrale, infatti, è identificata dalla possibilità di accogliere come minimo due feretri o otto urne cinerarie. “Questa norma, se approvata, – conclude Stefano Vaccari – consentirà di recuperare dal degrado una larga parte dei nostri cimiteri, non solo quelli monumentali cittadini, ma anche quelli di più ridotte dimensioni situati nelle periferie e nei paesi”.
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